Casa di riposo, 18 milioni per creare nuove strutture

Un maxi progetto da 18 milioni di euro per ristrutturare la casa di riposo comunale “Angelo Culot”, fornendo una risposta calibrata alle esigenze del territorio che richiede oggi servizi dedicati soprattutto alle persone non autosufficienti, portando il numero di posti letto a 150 (rispetto agli attuali 127), tutti concepiti per ospiti non autosufficienti, allargandone l’utilizzo anche come sede di supporto alla Rsa. Ecco l’ambizioso obiettivo per il quale sta lavorando l’amministrazione comunale di Gorizia che ha già avviato la stesura di un primo progetto preliminare per l’adeguamento normativo e funzionale in grado di indicare nel dettaglio gli interventi necessari e i costi.
L’investimento richiesto, come sottolinea l’assessore ai servizi sociali, Silvana Romano, è indubbiamente molto elevato, ma l’idea è quella di ristrutturare in maniera radicale l’attuale casa di riposo che è ormai superata sotto molti punti di vista considerando che risale agli anni Sessanta. Il piano prevede la realizzazione di nuove strutture in grado di garantire servizi migliori agli ospiti della casa di riposo di Lucinico, come palestrine per la fisioterapia, spazi ricreativi, biblioteca, uffici, cucine e ampliando soprattutto la capacità di accoglienza.
«Questo progetto nasce anzitutto dalla necessità di adeguare la struttura principale alle nuove normative che sono cambiate nel 2011 – premette l’assessore Romano -, ma il progetto sarà molto più ampio e finalizzato ad offrire un numero maggiore di posti letto. Attualmente – ricorda l’esponente della giunta municipale - ce ne sono 127, dei quali solo 32 sono concepiti per ospiti non autosufficienti. Nella nuova casa di riposo ce ne saranno invece 150 e saranno tutti per anziani non autosufficienti. Il territorio, infatti, non richiede più casa di risposo per autosufficienti. Al momento, per questa ristrutturazione, il preventivo è di 18 milioni e stiamo cercando di reperire i finanziamenti. L’amministrazione regionale, lo scorso anno, aveva dato una disponibilità di massima a fornire 8 milioni, ma dopo i tagli degli ultimi mesi non sappiamo se quella cifra possa essere ancora a disposizione. La stesura del progetto, comunque, va avanti e speriamo di poter avere presto certezze sulle risorse a disposizione».
Ancora prematuro pronosticare i tempi per la chiusura dell’iter progettuale e l’inizio dei lavori: «Siamo in una fase preliminare, ma i progettisti stanno studiando le soluzioni più idonee e dunque speriamo di poter avere presto un’idea definitiva dell’intervento complessivo – precisa la titolare della delega ai servizi sociali -. Era stata presa in considerazione anche l’ipotesi di ricostruire letteralmente la struttura, ma chiaramente sarebbe più costosa rispetto all’idea di una ristrutturazione radicale come quella su cui si sta ragionando. Sarà una riqualificazione all’insegna della razionalità, basata su principi più moderni, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo degli spazi che attualmente sono sprecati e sfruttati in maniera poco efficace».
Ma nell’ambito del potenziamento della “Angelo Culot” si pensa anche ad un'altra possibilità: «L’idea - spiega l’assessore Romano – è di destinare un certo numero dei nuovi 150 posti letto al servizio di Rsa, fornendo coì un ulteriore supporto alle esigenze del territorio. Di questo dovremo ovviamente discuterne con l’Azienda sanitaria isontina».
Piero Tallandini
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto