Cartello contro i nomadi a Campoformido, è bufera E il Comune decide di rimuoverlo - Il video

Campoformido, la denuncia da parte di una coop che impiega anche Rom. «Offesa inaccettabile per un paese civile». In mattinata gli addetti comunali lo hanno tolto
Udine 25 Marzo 2014. Cartello divieto di accesso ai nomadi al Villaggio Primavera. Telefoto Copyright Agenzia Foto Petrussi - Petrussi Diego
Udine 25 Marzo 2014. Cartello divieto di accesso ai nomadi al Villaggio Primavera. Telefoto Copyright Agenzia Foto Petrussi - Petrussi Diego

CAMPOFORMIDO. Quando hanno letto il cartello all’inizio hanno pensato a uno scherzo. Di cattivo gusto, certo, ma speravano comunque fosse uno scherzo. E invece il cartello sistemato in un’area verde tra alcune villette in viale dei Patriarchi a Villa Primavera non lascia spazio ai dubbi. E non fa nemmeno ridere: «Proprietà privata, divieto di accesso ai nomadi». Sì, esatto. Avete letto bene: solo ai nomadi. Tutti gli altri evidentemente possono entrare.

Peccato che ieri, a lavorare in viale dei Patriarchi, c’erano proprio alcuni nomadi. Che ovviamente si sono sentiti offesi e discriminati. «È una scritta vergognosa - dice Valter Diplotti, presidente della Cooperativa sociale Cif e Zaf - c’è poco da dire. Anche io come friulano mi sono sentito offeso». Figurarsi i soci di origine Rom che erano con lui. «La nostra Cooperativa è nata su iniziativa di don Tarcisio Bordignon, è attiva da 26 anni - spiega Diplotti - e si è specializzata in alcuni lavori quali: giardinaggio e gestione del verde per conto di privati ed enti pubblici, traslochi, sgomberi di abitazioni e garage ed eventuali smaltimenti di materiali da discarica e pulizie civili.

Diamo un’opportunità di lavoro a chi fa difficoltà a trovarlo. Tra i soci abbiamo ex alcolisti e anche dei ragazzi di origine Rom che lavorano con me da anni e sono delle bravissime persone. Ieri - racconta - avevamo completato lo sgombero di un’abitazione e facendo manovra per girare il furgone abbiamo visto quel cartello. All’inizio non ci volevamo credere. Ma non è un cartello improvvisato.

Uno dei miei colleghi “nomadi” (in realtà abitano tutti a Cussignacco) si è messo a ridere, un altro invece se l’è presa e anche io sono rimasto a dir poco infastidito. Leggere un cartello così in un paese civile è intollerabile, un cartello discriminatorio e razzista che non ha alcun senso: sarebbe bastato scrivere divieto di accesso o divieto di sosta».

E invece, a quanto pare, il divieto di accesso in quell’area verde di viale dei Patriarchi vale solo per i nomadi.

Contrordine. In mattinata il Comune di Campoformido ha provveduto alla rimozione del cartello, come testimonia il video pubblicato.

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