Carnia terra leggendaria di metalli preziosi

TOLMEZZO. Titolo curioso “Carnia aurea: miniere e ricerca dei metalli preziosi tra storia e leggenda” e quattro relatori di prestigio hanno richiamato un pubblico folto all’incontro – promosso e organizzato da Carnia Welcome in collaborazione con Studio Mark –, tenutosi nella sala convegni del Museo Carnico delle arti popolari “Michele Gortani” a Tolmezzo.
Introdotti dal sindaco Francesco Brollo, si sono succeduti in cattedra Giovanni Battista Carulli, già ordinario di Geologia all’Università di Trieste; Roberto Zucchini, divulgatore scientifico, consulente del Museo Friulano di storia naturale e presidente della Società Cooperativa naturalisti “Gortani”; Romano Pellegrina, maestro orafo con laboratorio a Tolmezzo e famoso per i suoi “gugjèt” e Domenico Molfetta, figura dell’ambiente culturale della Carnia. I quattro relatori hanno affrontato il tema proposto dal convegno da quattro prospettive diverse. Carulli ha introdotto l’argomento “oro” illustrandone il ciclo geochimico. Successivamente è intervenuto Zucchini, che ha affrontato l’argomento riguardante le vene d’argento presenti in Carnia. Esiste infatti una buona documentazione storica sull’attività estrattiva soprattutto nelle zone del Monte Avanza, di Timau e di Pramosio. Una documentazione che riguarda anche i metodi di estrazione e sfruttamento del metallo. Nel racconto di Zucchini si è passati poi dalla storia alle leggende: sono infatti numerose e affascinanti quelle che riguardano miniere e minatori della Carnia e più in generale del Friuli. La tradizione orale vuole che le miniere del rio Fuina, presso Pesariis, siano state sfruttate, per l’estrazione dell’oro, già in tempi antichi; altra leggenda, nota come “L’oro di Moggio”, citata anche da Jacopo Valvason di Maniago nel 1565, narra la scoperta, da parte di un prete tedesco, un certo Melchiorre, di una miniera d’oro nei dintorni dell’abbazia di Moggio. Dopo Zucchini è stata la volta di Pellegrina. L’orafo di Tolmezzo, tra i più entusiasti sostenitori della necessità di uno sfruttamento turistico-economico delle risorse della Carnia, ha invitato caldamento professionisti e istituzioni a fare sistema e a lavorare in squadra perché ciò possa avvenire. Domenico Molfetta ha concluso i lavori. Da storico e conoscitore del territorio, ha raccontato diversi aneddoti, tra i quali quello di una visita ricevuta nel 1985 da un gruppo di cercatori d’oro di Rauris, una località austriaca nel Salisburghese.
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