Carnevale, i mamuthones incantano gli udinesi
Centinaia di persone in piazza per la sfilata dei pastori sardi con i campanacci sulla schiena
Il volto coperto dalla maschera di legno nera, le pelli di pecora portate senza maniche e con i campanacci in spalla, i mamuthones, ieri pomeriggio, hanno percorso a ritmo cadenzato le vie del centro. Un colpo d’occhio davvero inconsueto che ha portato in piazza centinaia di persone. Molti i sardi arrivati da tutta la regione per seguire la tradizionale sfilata della Mamoiada che ha dato il via al Carnevale udinese. Lo spettacolo è iniziato alle 15 sotto la loggia del Lionello dove i pastori sardi si sono sottoposti alla vestizione. A prescindere che non è possibile allacciare stando in piedi le stringhe in pelle che fissano il fascio di campanacci sulla schiena dei mamuthones, la vestizione assume un significato simbolico non da poco visto che nella tradizione sarda viene vissuta come il momento della metamorfosi dall’uomo all’animale. Ieri la metamorfosi è avvenuta sotto una Loggia del Lionello piena di gente. Da lì è partito il corteo che ha accompagnato il passaggio dei mamuthones che “saltellando”, quasi a creare un passo di danza, hanno attraversato via Mercatovecchio, via Paolo Sarpi, per arrivare in piazza Matteotti. Al loro fianco gli issohadores con le funi di giunco che di tanto, in tanto, le lanciavano in aria per prendere al laccio qualcuno. Un gioco divertente soprattutto per chi, all’improvviso, si trovava con la corda al collo. «Questa scena rappresenta il potere per attrarre i sudditi» ha fatto notare la presidente dei Circoli sardi del Friuli Venezia Giulia, Maria Mareddu, soddisfatta per l’invito ricevuto dalla città di Udine che, per la prima volta, ha deciso di aprire il Carnevale con le tradizionali maschere sarde. Uno scambio di tradizioni sottolineato pure dall’assessore alla Cultura, Luigi Reitani, che nella nuova Galleria fotografica dedicata a Tina Modotti, ha dato il benvenuto della città ai mamuthones e agli issohadores ricordando loro che «la città è pronta ad accogliere tradizioni popolari diverse dalle sue». Molto apprezzati pure i costumi colorati degli issohadores. Lo spettacolo è piaciuto. Attratte dall’insolito suono di campanacci, diverse persone si sono affacciate ai balconi per seguire il saltellare sghembo dei mamuthones. «Noi cerchiamo di investire sulla cultura» ha sottolineato un mamuthones nel mercato del pesce tra le fotografie di Ugo Pellis che illustrano la Sardegna, posizionandosi così sulla stessa lunghezza d’onda di Reitani che sta investendo sulla cultura per attirare l’attenzione anche dei turisti stranieri.
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