Cardin punta i piedi «Ci vuole continuità»

«La scadenza del mio mandato? Dipende dalla politica e non deve riguardare la gestione di Pordenone fiere». Il presidente Alvaro Cardin punta i piedi e di fronte a uno scenario in movimento - il...
FOTO MISSINATO - FIERA
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«La scadenza del mio mandato? Dipende dalla politica e non deve riguardare la gestione di Pordenone fiere». Il presidente Alvaro Cardin punta i piedi e di fronte a uno scenario in movimento - il dibattito sull’amministratore unico al posto del consiglio e la scadenza del suo ruolo indicata a suo tempo alla fine di quest’anno, in anticipo rispetto al mandato consiliare - fa pesare il suo ruolo, accresciuto dopo la vittoria del centro-sinistra alle regionali.

Il primo appunto Cardin lo muove rispetto ai rilievi su un consiglio ancora monco (manca il rappresentante della Crup e Alessandro Zanetti, già amministratore delegato, si è dimesso). «Lo statuto - replica Cardin - indica che 5 membri sono di competenza degli enti pubblici e 2 dell’assemblea: tra questi uno della Crup, che si è riservata la facoltà di non deisegnare, l’altro nominato di comune accordo tra tutti i soci. In mancanza di questa unanimità lo statuto recita che non si arriverà alla nomina». Va però detto che lo statuto indica che “se vengono a mancare, per qualsiasi motivo, uno o più degli amministratori nominati dall’assemblea (come in questo caso) il consiglio di amministrazione provvederà senza indugio a convocare l’assemblea stessa per procedere alla nomina del sostituto”. In quell’occasione la Crup ha ribadito il no alla designazione, una scelta che, nell’interpretazione statutaria, è discutibile.

Per quanto riguarda l’amministratore unico Cardin sottolinea «che il presidente della Provincia, quello della Camera di commercio e il sindaco hanno espresso, concordi, il convincimento che, essendo mutato lo scenario politico-economico, l’auspicio espresso nell’assemblea dello scorso anno non vada proposto. Mi preme ribadire - aggiunge - che in merito alla scadenza del mio mandato essa è da demandare alla sfera politica, e non deve riguardare la gestione della società Pordenone fiere. Auspico – conclude il Presidente Cardin – che in questa fase prevalga la logica della continuità, soprattutto perché Pordenone fiere, sta procedendo nel suo programma di sviluppo».

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