Carcere, torna l’ipotesi Lucinico

Chiudere il carcere di via Barzellini e riavviare la discussione sulla costruzione del nuovo penitenziario, che dovrebbe sorgere nell'area dell'ex caserma Pecorari, a Lucinico. A riaprire un capitolo che sembrava ormai chiuso sul destino del carcere goriziano è il provveditore dell'amministrazione penitenziaria del Triveneto, Felice Bocchino, intervenuto ieri pomeriggio al convegno sul futuro della struttura detentiva goriziana organizzato dalla Camera penale del capoluogo isontino, presieduta da Riccardo Cattarini.
«Nel novembre 2007 era stato effettuato un sopralluogo a Lucinico, che aveva dato esito positivo: tre anni dopo, in uno scambio di lettere con il Prefetto, abbiamo scoperto che non c'era più la disponibilità dell'amministrazione comunale a ragionare sull'area della ex Pecorari, l'unica tra le quattro aree individuate che potesse ospitare la struttura penitenziaria», ha proseguito Bocchino. Tanto che, nel 2008, «fu deciso di portare da 130 a 40 la capienza dello stabile di via Barzellini, proprio in vista dell'imminente avvio delle pratiche per la realizzazione della nuova casa circondariale. Oggi siamo pronti a riprendere quel discorso», ha aggiunto il provveditore. Un'ipotesi che resta ad oggi di difficile concretizzazione, soprattutto per l'incognita del reperimento dei fondi.
Gravi nubi incombono intanto sul disastrato carcere di via Barzellini, sul quale pende un decreto di chiusura (dato 1° marzo) rimasto chiuso nei cassetti di Alfano prima e Nitto Palma poi. Dall'attuale Guardasigilli il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, ha ricevuto sul mantenimento della struttura garanzie che il nuovo ministro (è prevista a giorni la nomina di un governo di unità nazionale) potrebbe non offrire.
Attualmente il carcere ospita 40 detenuti, di cui 16 in attesa di giudizio. Come ricordato dalla direttrice del penitenziario, Irene Iannucci, sono 199 gli ospiti che nel 2011 sono transitati per le celle di via Barzellini, 32 dei quali provenienti da altri istituti. Sono le infiltrazioni d'acqua a creare i principali problemi alla struttura, con gravi disfunzioni alle tubazioni, alle docce e all'impianto elettrico, che hanno causato guasti anche negli uffici della direzione, della portineria e dell'armeria.
Tra le idee lanciate nel convegno, da registrare quella del presidente dell'Ordine degli avvocati, Silvano Gaggioli, di istituire una Cittadella della Giustizia attorno al Tribunale, puntando all'ipotesi di allargamento della circoscrizione all'area di Palmanova e sfruttando l'imminente disponibilità degli spazi di via Sauro che saranno lasciati liberi dall'Ufficio del Territorio. Inoltre, l'ormai dismessa scuola elementare Pitteri potrebbe a breve ospitare gli uffici della Questura: come confermato dal sindaco Romoli, è in corso una trattativa per la cessione dello stabile al Demanio.
Christian Seu
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