Carbomark, l’industria si fa verde

PORDENONE. Quali effetti producono, tra gli altri, le attività industriali? Emissioni di anidride carbonica. E qual è il mitigatore per eccellenza del CO2? La foresta: più alberi uguale più aria pulita. Ed è possibile avviare una sorta di “scambio”: io produco C02 ma mi impegno progressivamente a ridurre la quantità delle mie emissioni e tu, foresta, ti impegni a stoccare efficacemente questa anidride carbonica? Sostituendo il termine “foresta” con Agenzia forestale, o proprietario di boschi, ecc. l’accordo diventa possibile. Non solo: è stato proprio stipulato.
Carbomark, questo il progetto partito da Pordenone e che ha coinvolto eAmbiente srl, le Regioni Friuli Venezia Giulia e il Veneto con i rispettivi servizi forestali, e anche diverse aziende, si è affermato come uno dei migliori a livello europeo, tanto da meritare un premio, ed il primo a chilometri zero. La novità sta non tanto nel cercare di compensare le attività industriali con i loro effetti più o meno nocivi ma sempre impattanti sull’ambiente, investendo in “verde”, ad esempio sostenendo la forestazione in Paesi lontani, come l’Amazzonia; quanto il prendersi cura delle nostre foreste, quelle del Friuli Venezia Giulia.
«In sostanza - ha spiegato Gabriella Chiellino, amministratore delegato di eAmbiente, a margine della conferenza stampa svoltasi al Polo tecnologico di Pordenone per la presentazione di Green Week - si tratta di un metodo di compensazione delle emissioni di C02 con l’assorbimento da parte dei boschi friulani. Le aziende - dettaglia con un’immagine - comprano il pulito del bosco».
Quanto questa iniziativa abbia saputo coinvolgere le grandi aziende del Friuli Venezia Giulia, lo dimostrano le prime adesioni: Electrolux, Moroso, Jacuzzi, Valcucine... Ciascuna, sulla base delle emissioni di cui è responsabile e che sono state, evidentemente, misurate, destina un budget del proprio bilancio che verrà utilizzato per la manutenzione e il benessere di un numero definito di ettari di bosco, manutenzione necessaria per mantenere inalterata la capacità di stoccaggio ed elaborazione dei gas serra da parte di faggi e platani, pini e abeti, larici e noci...
Un’altra buona notizia che giunge dal lavoro che sta a monte di questo progetto, è la conferma «che il 25% delle aziende investe in scelte “green”; di queste il 67% punta a ridurre i consumi energetici - ancora Chiellino -, il 16/17% sul prodotto, e un altro 16% sul processo produttivo».
Non è un caso, dunque, se Green week delle Venezie, primo grande evento dedicato ai temi della sostenibilità e che punta a costruire una identità e un futuro sostenibile per il territorio del Nordest italiano, fa tappa proprio a Pordenone. L’iniziativa, promossa da Nordest Europa (la stessa del Festival delle città d’impresa, impegnata nel sostegno alla candidatura di Venezia quale capitale della cultura 2019), partirà il 20 maggio da Padova per concludersi il 25 in Val di Sella, e ha l’ambizione di «conoscere le esperienze che il territorio esprime ma fa fatica a raccontare - spiega Andrea Moro di Nordest Europa -, valorizzare le eccellenze e metterle in rete».
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