Capitano dei bersaglieri sparito nel nulla

Salvatore Gulli, 34 anni, non è mai arrivato alla caserma Leccis. Il suo telefonino “agganciato” l’ultima volta mercoledì
Di Massimo Pighin

ZOPPOLA. È giallo, a Zoppola, per la scomparsa di Salvatore Gulli, 34 anni, originario di Sciacca (in provincia di Agrigento) e residente a Cordignano, capitano dell’esercito di stanza alla caserma Leccis di Orcenico Superiore. L’uomo, che vive con la compagna e ha un figlio di 6 anni nato da un matrimonio finito alcuni anni fa, non dà notizie di sé da mercoledì mattina.

Uscito di casa come ogni giorno per recarsi a lavoro con la sua Ford Focus station wagon di colore blu, alla Leccis non è mai arrivato: il suo cellulare, che ieri pomeriggio risultava spento, è stato rilevato come ultima cella quella della zona di Zoppola, alle 6.50 di mercoledì. Ricerche sono in corso fra Treviso e Pordenone da parte dei carabinieri. A Zoppola alle perlustrazioni partecipano anche i commilitoni di Gulli, che ieri pomeriggio hanno scandagliato l’area delle Grave, purtroppo senza riscontri. L’ufficiale, che ha frequentato l’Accademia militare di Modena, fino a un mese fa era capitano di compagnia. Era responsabile, quindi, di 120 militari. Un incarico che, secondo quanto si è potuto ricostruire, ha svolto brillantemente fino alla naturale conclusione del periodo di coordinamento.

Negli ultimi mesi, tuttavia, secondo quanto è emerso, sembra essere cambiato: a volte ha assunto atteggiamenti anomali, ma non tali da crearsi inimicizie nell’ambiente di lavoro. A dimostrazione di come il capitano Gulli sia benvoluto tra i colleghi, c’è l’apprensione con cui i commilitoni hanno trascorso la giornata di ieri. Ore di tensione, durante le quali si è avuta conferma di quella che, inizialmente, nell’ambiente di lavoro del militare era apparsa come una notizia non vera. In pochi, infatti, hanno creduto subito alla scomparsa di Gulli, fino a dover appurare che l’ufficiale di origini siciliane non dà notizie di sé da tre giorni.

Gulli, arrivato a Orcenico Superiore nel 2007, ha partecipato a diverse missioni all’estero, in Afghanistan e in altri scenari internazionali. Missioni in cui ha sempre fornito un contributo di rilievo, palesando una propensione a ruoli di comando che, alla Leccis, gli viene unanimemente riconosciuta. Non è dato sapere se il periodo particolare che starebbe vivendo potrebbe essere determinato eventualmente da qualche problema, il dato di fatto è che la sua scomparsa è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Questo perché, nonostante le anomalie rispetto al suo normale atteggiamento, Gulli si è sempre recato con regolarità a lavoro. Un giovane che, per la carriera militare, ha lasciato la sua terra d’origine, dove si stanno vivendo ore di angoscia.

L’ufficiale si reca ogni giorno a lavoro in macchina, un tragitto che probabilmente ha fatto anche mercoledì mattina, o perlomeno è arrivato nella zona di Zoppola, visti i rilievi delle cellule telefoniche. Non è dato sapere se abbia spento il cellulare nell’area del comune per poi dirigersi verso altre destinazioni. Tutti elementi, questi, al vaglio dei carabinieri, che lavorano per risolvere il mistero. Un giallo che sta creando preoccupazioni tra i famigliari e i colleghi di Gulli: la loro speranza è che l’ufficiale dia il prima possibile notizie di sé. Una speranza identica da Cordignano a Zoppola e nella terra d’origine di Gulli.

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