Caos scrutini anche in Friuli: scattano gli scioperi

Saltano le riunioni per decine di classi. Gli insegnanti potrebbero essere richiamati
Udine 10 Giugno 2015. gavettoni allo stringher in centro © Foto Petrussi Foto Press - Massimo Turco
Udine 10 Giugno 2015. gavettoni allo stringher in centro © Foto Petrussi Foto Press - Massimo Turco

UDINE. Scrutini nel caos: decine di classi saltate per lo sciopero degli insegnanti contro la “Buona scuola” di Renzi e ora si va verso le convocazioni domenicali, con il rischio le riunioni si accavallino con gli esami di Stato e i commissari impegnati in altri comprensori siano richiamati nei pomeriggi e nelle sere della prossima settimana.

La mappa delle adesioni

La situazione “peggiore” si registra al Malignani, dove gli scrutini sono iniziati lunedì e diversi docenti, quasi una ventina, hanno aderito allo sciopero proclamato da Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda per le prime due giornate di riunione dell’assemblea.

Non va meglio allo Zanon, dove le classi da rifare sono 15, ovvero tutte quelle programmate nei primi giorni della settimana. Al Marinelli e al Ceconi a incrociare le braccia sono stati pochi insegnanti, mentre al liceo Percoto nessuno.

Ma sarà a partire da giovedì, ultimo giorno di lezione per tutti gli altri istituti, che potrebbe sorgere il disagio maggiore: le classi finali dei cicli conclusivi sono escluse dall’azione sindacale, ma per tutte le altre in cui almeno un docente deciderà di scioperare, invece, bisognerà attendere almeno due giorni prima di poter riconvocare il consiglio.

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Il nodo dello sciopero

I sindacati della Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals Confsal e Gilda hanno indetto lo sciopero breve di un’ora degli scrutini da parte del personale docente per due giornate consecutive che, a seconda della calendarizzazione, si differenziano da scuola a scuola.

Ogni docente, quindi, può scioperare nella prima ora di attività programmata per ciascuno degli scrutini delle classi che lo riguardano, a esclusione di quelle finali. In assenza anche di un solo componente del consiglio, infatti, non si soddisfa il principio di collegialità perfetta e lo scrutinio annullato dovrà essere riconvocato almeno a due giorni di distanza dallo sciopero, rispettando i tempi tecnici previsti.

Ad aggravare il quadro, i due giorni di lotta già annunciata anche da Cobas scuola, fissati per domani e dopodomani, nei quali potrebbero concentrarsi le maggiori agitazioni. Gli scrutini - e di conseguenza la pubblicazione dei risultati delle classi in cui almeno un docente decide di aderire allo sciopero –, slitteranno di due giorni.

Ma il vero problema saranno le riconvocazioni dei consigli stoppati, soprattutto per gli istituti con un alto numero di classi, dove - oltre alle difficoltà di riprogrammazione - vi è il rischio concreto che gli scrutini si accavallino con le prove di maturità e si verifichi il caos per la mancata disponibilità di alcuni insegnanti, impegnati come commissari interni ed esterni in altri istituti.

Scrutini al via

Scrutini al nastro di partenza oggi al Deganutti, al Marinoni, al Copernico e allo Stringher, mentre sono cominciati ieri pomeriggio allo Stellini, e invece già lunedì al Percoto, al Marinelli, al Ceconi, al Malignani, al Sello e allo Zanon.

Entro sabato si sarebbero dovuti concludere, e invece in alcune scuole potrebbe materializzarsi l’eventualità di sovrapposizioni con le maturità.

«Prevedevo di terminare sabato, ma le astensioni da parte dei docenti comporteranno un prolungamento degli scrutini – spiega il dirigente del Malignani Andrea Carletti – e se non si chiudono domenica sarò costretto a richiamare gli insegnanti impegnati nelle commissioni d’esame».

Allo Zanon, su 55 classi sono 15 quelle saltate ma il dirigente Antonio Colussi le ha già reinserite tra oggi e domani e conta di chiudere gli scrutini entro sabato alle 13 o, alla peggio, al massimo martedì, in tempo per l’inizio della prima prova.

Al Marinelli su 56 classi lo sciopero ne ha viste sette coinvolte, al Sello su 50 sono state tre, mentre al Ceconi solo due classi saranno riconvocate. Soddisfazione da parte delle sigle sindacali confederali della scuola, che sul ddl non mollano e annunciano pronte già altre azioni.

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