Cantiere da incubo: barriere anti-rumore nel giardino di casa

Il manufatto sulla Sp 80 costruito a pochi metri dalle finestre  «Segregati e con i muri pieni di crepe. E nessuno ci ascolta»

Francesca Artico

/ porpetto

«Prima ci hanno chiuso gli accessi alle abitazioni per realizzare la rotonda sulla provinciale 80. Ora, per completare l’opera, ci hanno segregato nelle nostre proprietà posizionandoci davanti alti pannelli fonoassorbenti. Tutto questo è vergognoso. Abbandonati da tutti, con le nostra case piene di crepe e svalutate del 50 per cento, noi non molliamo e siamo pronti ad adire a vie legali».

Sono arrabbiate, molto arrabbiate, le famiglie di Piergiorgio Cudin e dei cinque nipoti di Porpetto, proprietarie della villa bifamiliare costruita con grandi fatiche cinquant’anni fa. Oggi, a seguito della realizzazione della rotonda prevista dalla variante alla strada provinciale 80 sta subendo l’ennesimo “attacco”. Da qualche giorno infatti degli operai stanno montando delle barriere fonoassorbenti lungo la loro proprietà occludendo la visuale. «Non sappiamo chi stia eseguendo questo scempio, essendo la ditta appaltatrice, la Brunelli Placido Franco di Rovere Veronese, in concordato preventivo in continuità. Gli operai ci dicono Fvg Strade – commenta con le lacrime agli occhi Piergiorgio –, ma nessuno lo dà per certo, mentre il tecnico che seguiva i lavori prima del fermo per la messa in concordato della ditta, è irreperibile. Non solo ci hanno messo davanti questi pannelli che ci fanno sentire come in prigione, ma sono addirittura già arrugginiti. Gli operai dicono che questa è la loro caratteristica, ma a noi non pare proprio. Chi ci pagherà i danni e la svalutazione della casa? Nessuno ci ha interpellati per chiederci se eravamo d’accordo su questo tipo di pannelli. È vero che li avevamo chiesti per tutelare le nostre proprietà, visto che i mezzi pesanti passano rasenti il recinto, ma non certo questi».

Gli operai non solo stanno posizionando i pannelli, ma hanno realizzato una sorta di varco sulla rotonda per creare l’ingresso alla proprietà dei fratelli Cudin, che era stato chiuso per realizzare la rotonda, “ingresso” che creerà grandi problemi di sicurezza al momento di immettersi in strada. «Siamo senza parole – racconta Fabiola a nome dei fratelli –. La nostra proprietà è devastata: abbiamo dovuto chiamare noi una ruspa per sistemare la zona dell’ingresso all’abitazione, ingresso che non ha nessuna sicurezza ne in entrata ne in uscita. La casa è piena di crepe e altri danni tanto che abbiamo dovuto trasferirci altrove perché qui è impossibile vivere. Abbiamo messo in vendita l’immobile, ma nessuno lo vuole acquistare appena vedono come ci hanno ridotti. Ma noi non molliamo, siamo pronti a dare battaglia». —

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