Cane colpito da infarto lei lo salva praticando un massaggio cardiaco

TARVISIO. Beatrice Michelotti, ventenne di Camporosso con una passione viscerale per lo sport e per le sue montagne, non si sarebbe mai aspettata, con ogni probabilità, che quelle nozioni di primo soccorso impartitele durante le lezioni del corso per diventare maestra di sci le sarebbero servite così presto. E non per salvare la vita, come possono pensare in tanti, a un altro essere umano. No, ma per evitare che a morire fosse Honey – letteralmente “tesoro” tradotto dall’inglese all’italiano –, il suo labrador che l’accompagna fedelmente da 13 anni.
Beatrice, diplomatasi lo scorso anno al liceo sportivo Bachmann di Tarvisio, lunedì esce, come ogni giorno, assieme a Honey per la classica passeggiata mattutina in compagnia del suo labrador. Non fa nemmeno in tempo ad arrivare alla casa vicina, distante un centinaio di metri, che il suo fedele accompagnatore, però, si blocca. Comincia ad ansimare, respirando sempre più affannosamente e non risponde alle sollecitazioni della sua padrona. Sino a quando, improvvisamente, si accascia a terra e non respira più. «Ho cominciato ad urlare – racconta Beatrice – chiamando mia mamma e mio papà perchè venissero ad aiutarmi e a cercare di salvare Honey». Il labrador, però, non si riprende e, improvvisamente, quasi in maniera inconscia, a Beatrice balzano in mente le reminescenze del corso di primo soccorso. Quelle pratiche che vengono insegnate per offrire aiuto al soggetto, infortunato o malato, da parte di personale non qualificato in attesa dell’intervento specializzato. Quelle mosse, in altre parole, che servono a garantire il mantenimento delle funzioni vitali e per permettere l’attivazione dei soccorsi veri e propri.
È stato pensato e messo a punto per gli esseri umani, ma Beatrice si tuffa sul suo cane e comincia a praticargli il più classico dei massaggi cardiaci premendo sulla cassa toracica di Honey. Cinque, sei, sette, otto volte fino a quando il labrador riprende i sensi e comincia, un po’ alla volta, a respirare. «Non so cosa mi sia passato per la testa – dice la 20enne che ad aprile cercherà di conquistarsi l’abilitazione da maestra di sci –: mi sono gettata su Honey e ho cercato disperatamente di fare qualcosa. Grazie a Dio è andata bene». Sì, perchè il labrador, piano piano, si rialza. Prova a rimettersi in piede e a correre, ma è ancora troppo debole. Allora Beatrice si avvicina, si siede accanto a lui e, teneramente, lo accudisce cercando di calmarlo dopo lo spavento, oltre allo shock, che lo ha sconvolto. Lo sguardo smarrito, frastornato e provato di Honey alla fine scompare e, come se niente fosse, la coppia formata dalla ragazza e dal suo fedele amico riprende e conclude, pur con un pizzico di maggiore attenzione rispetto al solito, la sua passeggiata per Camporosso prima di rientrare in casa. Perchè come disse una volta Daniel Pennac «Uno crede di portare fuori il cane a fare i suoi bisogni a mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione». E la passeggiata, questa volta, è servita a trasformare la meditazione in azione, con la nuova consapevolezza che prestare attenzione ai corsi di primo soccorso può essere fondamentale non soltanto sulle piste da sci, ma anche sui sentieri vicini a casa per salvare chi, di un uomo, è il migliore amico.
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