Campeis: «Smonteremotutte le accuse»

UDINE.
Una memoria difensiva per smontare le accuse della Procura di Udine. Quelle accuse di omicidio volontario aggravato rivolte a Beppino Englaro, al primario Amato De Monte e a tutta l’equipe che per l’avvocato Giuseppe Campeis erano attese da tempo. Già il giorno successivo alla morte di Eluana, avvenuta il 9 febbraio scorso, il legale di papà Beppino aveva messo in conto che la Procura – prima o poi – avrebbe indagato per omicidio.
E adesso i legali lavorano alla contromossa numero uno. Smontare, pezzo per pezzo, l’ipotesi accusatoria. Vagliare esposto dopo esposto ogni possibile calunnia sia stata rivolta a Beppino Englaro o al suo entourage. E procedere per gradi: prima demolendo la tesi dellomicidio, poi avviando i procedimenti di risarcimento dei danni su chiunque abbia oltrepassato i limiti della legalità. Politici, medici o religiosi che siano.
Un atto atteso, dunque, quello dell’indagine «che ci permette di svolgere le nostre attività difensive in contraddittorio», ha spiegato Campeis commentandoo già nelle prime ore l'iniziativa della procura della Repubblica che ha iscritto nel registro degli indagati 14 persone per l'ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato per la morte di Eluana Englaro avvenuta il 9 febbraio alla casa di cura “La Quiete” di Udine.
«Era un atto atteso - ha aggiunto - solo che, forse, doveva giungere il giorno stesso della morte della donna. Per noi non cambia nulla - ha spiegato Campeis - ora avremo modo di chiarire tutto in contraddittorio. Anzi posso dire che era un atto atteso».
Secondo l'avvocato udinese, tuttavia, la Procura della Repubblica di Udine non ha ancora risolto il dubbio «se quanto avvenuto alla Quiete sia stato legittimo oppure no. Per questo che il Procuratore sta lavorando su due fronti».
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