Calcorpress srl, siglato il contratto Salvi i posti di lavoro

È stato siglato ieri pomeriggio nello studio del notaio Romano Ius il contratto per l’affitto d’azienda della Calcorpress industries alla srl omonima, la newco che ha depositato la proposta irrevocabile d’acquisto della storica impresa pordenonese. I termini per il deposito di offerte migliorative rispetto alla proposta di Calcorpress srl sono scaduti venerdì scorso senza che nessun concorrente si facesse avanti. Nel caso in cui fossero state espresse più manifestazioni di interesse, sarebbe stata bandita un’asta. Così non è stato e quindi ieri è stato ufficializzato il passaggio di consegne. In base all’accordo la newco affitterà l’azienda per 36 mesi, dopodiché potrà acquisire l’impresa per complessivi 2 milioni e 650 mila euro.
L’avvocato Francesco Santini, legale della società, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, in quanto «l’azienda non si è mai fermata e può continuare la sua attività, mantenendo in particolare tutti i posti di lavoro». Sono 44 i lavoratori impiegati: alcuni hanno presentato le loro dimissioni mentre veniva completata l’operazione.
Come si è arrivati in questa situazione? L’avvocato Santini ha spiegato che i l calo del fatturato è legato al decremento dell’export verso la Germania, uno dei mercati di punta della Calcorpress, a causa della crisi del comparto tedesco. Ciò ha causato per reazione difficoltà finanziarie anche alla storica azienda pordenonese. Una difficoltà che «non si è mai tradotta negli effetti tipici dell’insolvenza – ha precisato l’avvocato Santini – i dipendenti sono stati interamente pagati, le imposte regolarmente versate, anche i fornitori sono stati soddisfatti, fatta eccezione per l’ultimo periodo, con l’avvio della procedura». A vantare crediti nei confronti dell’azienda sono invece le banche.
Calcorpress industries ha chiesto al tribunale di Pordenone di essere ammessa al concordato preventivo. L’istanza è in corso di valutazione, i termini per esaminare la proposta scadono in autunno.
«I professionisti stanno studiando ora la migliore soluzione per l’involucro societario, ormai svuotato dell’azienda», ha concluso il legale. —
I.P.
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