Caffè letterario Nuovo gestore dopo tre anni

BRUGNERA

Aggiudicato, seppur provvisoriamente, l’appalto per la gestione del Caffè Letterario all’interno di Villa Varda a Brugnera. Si è, dunque, in dirittura d’arrivo nella “tormentata” questione relativa alla gestione dell’esercizio pubblico. Aggiudicataria del bando l’impresa individuale Giovanni Mantoan, la quale nel procedimento promosso dall’amministrazione ha superato un concorrente (entro la data di scadenza, il 9 giugno, in municipio erano pervenute due offerte).

Effettivamente è un impegno non da poco, in quanto il Comune pretende diverse credenziali, non solo tecniche. Stringenti i requisiti, tanto che il bando rischiava di andare deserto. «Intanto abbiamo il nome della ditta aggiudicataria – ha sottolineato il sindaco Renzo Dolfi – Valuteremo ora bene le carte. La ditta vincitrice deve fornirci tutta la documentazione, che verrà presa in esame dai nostri uffici tecnici. I quanto ai lavori per rimettere a nuovo la struttura non ci possono essere tempi certi».

«Voltiamo finalmente pagina, sono ottimista» aveva commentato a fine maggio il primo cittadino, aggiungendo: «Daremo nuovo impulso alla villa. Sono convinto che con il Caffè letterario si farà l’auspicato salto di qualità». Il bando prevedeva la presentazione di un’adeguata offerta culturale, con una capacità di diversificare le tematiche: dalla storia alla letteratura, dalle scienze all’economia, con un’attenzione alla contemporaneità, considerando anche cinque serate a tema (al massimo) e tre per altre proposte. In quanto agli aspetti legati alla ristorazione era obbligatorio l’utilizzo di prodotti della tradizione locale e a marchio Doc, Dop, Igp o Igt.

La struttura aveva chiuso nel Natale del 2017, dopo circa due anni di attività. Non era stata più riaperta, dapprima per le lungaggini burocratico-legali connesse alla chiusura della precedente gestione, successivamente per la difficoltà di trovare un operatore con esperienza interessato a una nuova gestione. Due tentativi di trattativa privata erano falliti e miglior sorte non avevano conseguito precedenti bandi.

A Brugnera si è a lungo discusso, anche animantamente a livello politico, sul futuro del caffè in villa, qualcosa di più di un mero esercizio pubblico. Una “diversità” a livello gestionale che ha avuto il suo peso. —



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