Cade dall’albero, muore davanti agli amici

Incredulità tra gli alpini, che aveva salutato la sera precedente, non appena la notizia è rimbalzata dall’Austria a Pordenone. Franco Moro, pensionato e soprattutto instancabile volontario della sezione Ana, è morto improvvisamente nella tarda mattinata di ieri. Si trovava oltreconfine con un paio di amici, per fare ciò che era sua abitudine: raccogliere cirmolo per preparare i suoi proverbiali liquori.
Frammentarie le notizie relativamente a quanto accaduto. Franco Moro, che avrebbe compiuto 67 anni il 30 settembre, era partito per l’Austria di prima mattina, assieme ai soliti due compagni di escursione: Ilario Cordenons, di Roraipiccolo, e Stelvio Cover, di Pordenone. Obiettivo, la raccolta di pigne di cirmolo, con le quali, poi, preparare un liquore.
Dopo l’escursione, addentrandosi nel bosco, lontani dai centri abitati principali, dovevano rientrare a Pordenone a metà pomeriggio. Invece, alle 11.30, la telefonata, in lacrime e increduli, dei compagni di escursione ai familiari. Alla volta dell’Austria sono partiti la moglie Maria Rosa e i figli Alessandro e Tiziana.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe salito su un albero per raccogliere una pigna di cirmolo: improvvisamente sarebbe scivolato all’indietro, cadendo a terra e battendo il capo. Sarebbe morto sul colpo. Gli amici hanno chiamato i soccorsi, ma non c’è stato nulla da fare: il 66enne è stato portato nell’obitorio più vicino in attesa dell’espletamento delle formalità burocratiche per il rimpatrio della salma, forse già lunedì.
Franco Moro, che abitava nel quartiere di Roraigrande, era una colonna portante dei rocciatori della protezione civile dell’Ana: all’adunata nazionale di Treviso aveva tenuto delle dimostrazioni della specialità di palestra di roccia ai bambini e ai visitatori della Cittadella.
Alpino nel battaglione Cividale, in seno all’associazione era stato capogruppo, sino al 2002, di Roraipiccolo e consigliere sezionale. L’altra sera aveva partecipato alla riunione della commissione lavori in quanto a settembre sarebbe partito volontario, per l’ennesima volta, in aiuto alle popolazioni terremotate del centro Italia. Era stato più volte a Fossa, dove aveva contribuito alla costruzione delle casette e della chiesa.
Operaio della Gea, così come la moglie, era in pensione da sette anni.
Fine cuoco e grande appassionato di montagna (sul muro di casa impera l’affresco del campanile di Val Montanaia), domenica scorsa era stato per l’ennesima volta sul Freikofel; quella precedente, invece, l’aveva impiegata per garantire la sicurezza alla cicloturistica dell’Avis di Rorai e Porcia. «A dimostrazione della sua totale disponibilità per la comunità», lo ricordano increduli gli alpini della sezione di Pordenone.
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