Cacciatore in strada con il fucile carico: multato

TEOR. Spari vicini alle case e passaggi in strada con il fucile carico: a poche settimane dall’inizio della stagione venatoria, la domenica appena trascorsa ha riservato qualche grattacapo ai cacciatori del Medio e del Basso Friuli. In mattinata a Mortegliano (zona campo sportivo) e a Ronchis di Latisana, residenti hanno lamentato di essere stati svegliati da colpi percepiti come se fossero stati sparati quasi sotto le finestre.
Le proteste sono state raccolte dal corpo di vigili venatori Federcaccia (rispondono al 331 3504109 e 339 4457904), che hanno effettuato sopralluoghi e riferito alle autorità competenti l’accaduto.
Sempre dallo stesso servizio di controllo e monitoraggio è stata comminata una sanzione amministrativa per 206 euro a un seguace di Diana che camminava sul ciglio della strada da Teor ad Ariis, dimenticando di scaricare il fucile o almeno di aprirlo se con le cartucce in canna.
«Lo abbiamo visto passando con il fuoristrada in dotazione alla nostra associazione – spiega Salvatore Salerno, coordinatore delle guardie di Federcaccia –: quando ci ha visti ha aperto l’arma, ma troppo tardi per evitare la multa. In quella zona, dato l’interesse naturalistico, passano escursionisti in bicicletta. La caccia è uno sport molto bello, che mette in contatto con l’ambiente e gli animali, ma si deve svolgere nel rispetto delle regole».
«Noi vigili volontari di Federcaccia – prosegue il coordinatore Salerno – siamo preposti anche alla tutela del cacciatore che opera in modo regolare, reprimendo chi si comporta in modo difforme, soprattutto in materia di sicurezza». Le norme infatti prescrivono che in strada non si va con l’arma pronta a sparare. Le distanze da una potenziale presenza umana vanno osservate: si può sparare a non meno di cento metri stando di spalle a una casa, a 150 di fronte alla stessa. Lo stesso per un trattore al lavoro o un allevamento. Conclude il vigile venatorio: «È capitato che si sono spezzati le gambe gli animali in una stalla per essersi alzati di scatto, spaventati da spari troppo vicini».
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