Bullismo a scuola, parla la dirigente: "Ho cercato subito di aiutare la ragazza"

Pordenone, Teresa Tassan Viol interviene sul caso della studentessa presa di mira da alcuni compagni. Solidarietà a chi l’ha preceduta

PORDENONE. Ha la responsabilità di 2.600 studenti del liceo Leopardi-Majorana e dell’istituto comprensivo Centro storico di Pordenone. Teresa Tassan Viol è dirigente titolare nel liceo in piazza Maestri del lavoro e reggente annuale in via Gozzi, nell’ex Monti ammiraglia dell’istituto.

Dove si è vissuto il caso della ragazzina che si è lanciata nel vuoto dalla finestra di casa, nel gennaio scorso, dopo essere stata vittima di atti di bullismo da parte di alcuni compagni. Poi l’adolescente ha cambiato scuola e quello che resta è un istituto che vuole ritrovare equilibri e relazioni meno pericolose.

Una sfida gestionale?

«Una sfida impegnativa – risposto Tassan Viol – che richiederà molta fatica, grande responsabilità e ottimizzazione di risorse e tempi. Cercherò di favorire la sinergia tra le due scuole facendo squadra. Del resto è un po’ un ritorno alle origini: la media Centro storico è stata la mia prima sede da dirigente e ha un posto speciale nel mio cuore».

Che cosa fare contro i bulli?

«Nella Centro storico non esiste un problema di bullismo diverso o più acuto che in altre scuole. Certo, c’è stato il caso che tutti conosciamo e sono al lavoro per promuovere condizioni che consentano di ripartire serenamente. Non mancheranno iniziative specifiche di supporto e di formazione, ma il modo migliore per prevenire situazioni di conflitto e di disagio a scuola è quello di fare bene scuola.

Di impegnare cioè in modo adeguato gli alunni nello specifico compito scolastico. Deve essere chiaro che i fondamentali educativi si strutturano in famiglia, prima dell’ingresso a scuola, e che la scuola accoglie spesso bambini e ragazzi che vivono profondi disagi dovuti ai contesti socio-affettivi di provenienza.

È dovere della scuola lavorare in modo inclusivo e favorire il benessere, ma questo lavoro può funzionare soltanto in presenza di solide alleanze educative».

L’alunna vittima dei bulli ha cambiato scuola...

«Un alunno che abbandona perché non si è sentito bene nel contesto di inserimento rappresenta una sconfitta. In questo caso dai risvolti drammatici. Era comunque doveroso pensare a costruire condizioni favorevoli al percorso che resta da fare. Da subito ho preso contatto con la famiglia e mi sono adoperata per favorire una soluzione in grado di consentirle di ripartire con meno ansia e meno fantasmi».

Solidarietà all’ex dirigente della Centro storico?

«A Stefania Mamprin auguro di uscire presto e bene dall’incubo che sta vivendo, con dichiarazioni sorprendenti persino da parte di chi avrebbe il dovere della riservatezza, in una vicenda delicata e per niente scontata. Le auguro di partire serena nella nuova realtà scolastica e di mantenere la fiducia: quella nel nostro complicato lavoro».

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