Buja piange la maestra Giuliana Grattoni: è stata volontaria in parrocchia nel gruppo missionario

Nata in Argentina da due friulani migranti, aveva 97 anni. Lunedì 9 dicembre i funerali

La mestra Giuliana Grattoni, a destra con alcuni suoi allievi nell' anno scolastico 1964-65
La mestra Giuliana Grattoni, a destra con alcuni suoi allievi nell' anno scolastico 1964-65

È mancata a casa tra l’affetto dei suoi cari, nella notte tra mercoledì 4 e giovedì 5 dicembre, a Udine, a 97 anni, Giuliana Grattoni vedova Piemonte, molto nota a Buja dove è stata maestra e visse a lungo. Era conosciuta anche alla parrocchia del Carmine per il suo impegno nel gruppo missionario. La ricorderanno con affetto generazioni di bujesi formatisi con lei, di cui anche negli ultimi anni ha ricevuto visite.

Nata in Argentina da due friulani migranti, torna a Cividale a quasi un anno. Cresce negli anni della Seconda guerra mondiale, conoscendo la miseria. Dopo la guerra diviene una maestra. Avventure su avventure nei Paesi di montagna dove la scuola è una stanza in canonica e tutti i bambini stanno insieme. Paesi in cui non si arriva con i mezzi motorizzati, ma c’è un sentiero da fare a piedi. Vede la miseria ancora più profonda di quella che l’hanno vista crescere in alcuni di questi luoghi, ma si fa conquistare dalla cultura della montagna, segue i bambini nel bosco e li asseconda nel loro interesse di imparare tutto su alberi e fiori.

Conosce e si innamora di un giovane di Buia, che era stato soldato e partigiano, ora un maestro come lei, Eligio Piemonte. Si sposa con lui, i due vivono a Buia, hanno quattro figli. Il più grande, amatissimo, Giancarlo Piemonte si ammala e muore poco dopo la laurea in medicina. Il più piccolo, Andrea, a pochi giorni dalla nascita.

Le altre due figlie nel frattempo fanno le magistrali, si laureano in lingue, diventano insegnanti, portando avanti quella che si potrebbe, a questo punto, definire una tradizione di famiglia. Poi arrivano le nipotine, c’è tanto da fare. Il marito manca nel 2001. La casa di Buia è grande e vuota, si trasferisce a Udine pochi anni prima di arrivare a ottant’anni, vicino alla figlia Elena.

Frequenta la sua nuova parrocchia, è stimata e apprezzata per l’impegno nel gruppo missionario. Lascia una sorella, Lucina, due figlie, Fausta ed Elena, tre nipoti, Arianna e Valeria Pace, e Caterina Simonetti, e due bisnipoti, Riccardo e Alessandro Romanazzi. Il funerale sarà celebrato lunedì 9 dicembre, alle 15, in duomo a Buja.

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