Buja, cumuli di avvisi di giacenze postali: il Comune protesta

BUJA. Gli avvisi di giacenza di raccomandate e simili cominciano a creare alcuni problemi nelle procedure seguite dalla macchina comunale. Dal municipio di Buja arrivano le lamentele dell’amministrazione comunale relativamente al fatto che, con i recenti cambiamenti nel servizio di consegna della posta, in municipio il postino arriva spesso dopo le 14 quando gli uffici comunali sono chiusi.
Come è noto, quando il postino non trova nessuno in casa e deve consegnare una raccomandata, lascia una segnalazione di giacenza con la quale l’utente interessato può presentarsi alle poste per ritirarla di persona.
Per la macchina amministrativa a Buja ciò comincia a diventare un problema: «Ci arriva l’avviso di deposito – spiega il sindaco Stefano Bergagna – sistematicamente quando il municipio è chiuso. Il giorno successivo il dipendente comunale va con la delega a ritirare la raccomandata e all’ufficio postale gli rispondono che la lettera non è ancora processata al terminale e deve tornare il giorno dopo. Quindi mediamente si perdono altri tre giorni per ogni lettera. Insomma, gestiamo servizi pubblici e cose delicate: ci scade una gara d’appalto le cui offerte devono arrivare in busta chiusa e l’offerta non arriva».
Dopo l’ennesimo rotolo di avvisi di giacenza che ha trovato sulla sua scrivania, il sindaco Stefano Bergagna ha deciso di mandare una lettera indirizzata sia all’ufficio postale di Santo Stefano ma anche al centro di smistamento di Gemona e alla direzione Nordest di Poste italiane, a Mestre: «È evidente – scrive il sindaco di Buja nella missiva – che tali modalità di recapito non risultano compatibili con le esigenze di funzionamento dell’ente pubblico ma neanche con i requisiti di un servizio di interesse generale cui codesta azienda deve attenersi: i plichi raccomandati spesso contengono offerte per gare d’appalto con scadenze tassative, atti giudiziari, e notifiche. Si chiede pertanto che vengano impartite precise direttive al personale incaricato del recapito della corrispondenza e che acceda alla sede comunale entro le 13 e non in orario pomeridiano».
Il sindaco Bergagna chiede anche alle Poste di accettare una delega permanente al dipendente comunale incaricato del ritiro, anche perché il primo cittadino non sempre è in municipio quando vengono lasciate le giacenze e ciò allunga ancora di più i tempi per ricevere la posta: «Le poste – dice il sindaco Bergagna – sono partecipate dal Ministero essendo una società pubblica. Intendiamo coinvolgere i nostri parlamentari a Roma perché conoscano questa grave disorganizzazione che rende difficile se non rischioso il lavoro di un Comune».
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