Bufera sul centro giovani nel paese degli anziani

Il Comune va avanti spendendo 345 mila euro per ristrutturare un immobile. L’opposizione tuona: «Qui non riparano i punti luce perché non ci sono soldi»

DRENCHIA. Che ci fa un centro giovani in un paese per vecchi? Se lo chiede l’opposizione di Drenchia, visto che sta andando avanti il progetto di un centro di aggregazione giovanile («al modico costo, si fa per dire, di 345 mila euro») in un Comune che «dal 2002 al 2015 ha assistito ad appena 10 nascite».

La maggioranza in carica, guidata dal sindaco Mario Zufferli, è invece determinata a portare a compimento l’opera. E così sarà, a quanto pare, posto che «una recente determina, datata 7 settembre 2015 – rende noto il consigliere di minoranza Ettore Tomasetig –, attesta l’avvenuta concessione al municipio, da parte della Cassa depositi e prestiti, di un mutuo dell’importo di 180 mila euro: la somma – prosegue l’amministratore – è appunto destinata all’attuazione del piano che noi contestiamo».

Del primo lotto, per meglio dire, visto che l’importo di spesa complessivo risulta (come accennato sopra) ben superiore alla quota conseguita dall’ente. Intervento inutile e costi eccessivi. «La cifra garantita dal mutuo – evidenzia sempre Tomasetig, esponente della lista Insieme per Drenchia – è deputata a coprire l’acquisto dell’immobile e i compensi per il professionista che sarà incaricato delle successive fasi di progettazione e della direzione dei lavori».

Il punto, ribadisce l’opposizione, è che non si riesce proprio a trovare il senso dell’operazione: «Il fabbricato, ampio – si ricorda –, sorge nella frazione di Cras. Per ristrutturarlo e adeguarlo alla nuova funzione il Comune sarà chiamato a sostenere gli oneri di un mutuo ventennale a tasso fisso: dovrà accollarsi una spesa di circa 2.500 euro annui di interessi, che andrà a sommarsi al carico degli altri mutui in essere, i quali peseranno sulle casse dell’ente (nonché della futura Uti) fino al 2022».

Troppi gravami, insiste Insieme per Drenchia, per una comunità di appena 60 residenti (spalmati in ben 18 frazioni e in amplissima percentuale anziani). Nonostante, infatti, il sito internet del municipio indichi la popolazione in 118 unità, le persone che effettivamente vivono in loco non superano, assicura la minoranza, «le sei decine». La rimanenza? «È gente che ha casa qui, certo, ma che la usa al massimo per trascorrerci le vacanze».

Si parla di un immobile sovrastimato ed esposto alla Corte dei conti. «Il prezzo dello stabile, fissato in 53.814 euro – rimarca il portavoce del fronte del dissenso –, è inoltre decisamente sovrastimato rispetto al valore reale e ai parametri del mercato immobiliare locale. Ricordo che per i motivi sopra elencati è già stato presentato un esposto alla Procura regionale della Corte dei conti, per verificare l’assenza di irregolarità nella gestione del denaro o del patrimonio pubblico».

Ben altre, conclude la minoranza, sarebbero le priorità, a cominciare dal settore della viabilità comunale, che nella stagione invernale si trasforma in quotidiana croce per chi deve scendere a valle per lavoro. «Ma l’elenco delle criticità è lungo – conclude Tomasetig –. Un banale esempio: se si fulmina un punto luce pubblico, ci sentiamo dire che non ci sono i soldi per ripararlo. Per non parlare, poi, della sospensione del servizio di consegna del pane a domicilio agli anziani...».

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