Brunis, ora il bosco “raddoppia”

Ai volontari che hanno trasformato l’area agricola concessione di altri vent’anni

PORCIA. Una piccola oasi di verde nella campagna purliliese. Due ettari di terreno di proprietà del Comune, in località Brunis a Palse, che da vent’anni è sotto la tutela e la cura dei volontari dell’associazione “L’ambiente è vita”.

Era il 1992 quando il gruppo, presieduto da Claudio Ricci prese in gestione questo appezzamento, destinato all’uso agricolo intensivo, per trasformarlo, con un certosino lavoro di ripiantumazione, in un vero e proprio bosco, oggi aperto al pubblico e frequentato da cacciatori e pescatori. Non solo, perché l’area, al confine con rio San Rocco, è stata inserita all’interno di una “rete” di boschi e giardini didattici della Provincia, ed è dunque mèta anche di scolaresche, che possono effettuare delle visite guidate al patrimonio arboreo.

«Si tratta – spiega uno dei volontari di “L’ambiente è vita” – di un esempio praticamente unico nel suo genere in zona di ricostruzione naturalistica. Vent’anni fa, quando abbiamo ricevuto dal Comune di Porcia l’incarico di recuperare l’area, abbiamo iniziato un importante intervento di rimboschimento che ora, grazie al rinnovo della convenzione, potremo portare avanti e consolidare».

L’amministrazione guidata dal sindaco Stefano Turchet ha infatti manifestato l’intenzione di affidare per altri vent’anni all’associazione la cura della zona, considerando che, come si legge nel testo della delibera che autorizza la stipula della nuova convenzione, «i risultati ottenuti sono estremamente positivi, tant’è che l’area si presenta ora come un giovane bosco di pianura, dominato da essenze tipiche del territorio di Porcia: un ambiente ormai scomparso dalle nostre campagne».

Sono oltre trenta i diversi tipi di piante ospitati nel bosco “Brunis”: oltre al grande gelso che dà il benvenuto ai visitatori, la zona pullula di alberi appartenenti alla famiglia delle querce e dei carpini. «Il nostro compito per gli anni a venire – conclude il volontario – sarà principalmente di conservare il verde già presente, mantenendo pulita l’area. Siamo pronti ad accettare questa nuova sfida, forti anche della consapevolezza che i nostri sforzi sono apprezzati e recepiti dalla comunità locale. Il bosco è aperto a tutti, purché i visitatori ci aiutino a mantenerlo intatto con un comportamento adeguato e un atteggiamento di rispetto nei confronti dell’ambiente». (m.pa.)

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