Brigata Ariete, due medaglie al valore

Consegnate ieri alla Leccis, al rientro dal Kosovo, a due caporal maggiori feriti durante scontri gestiti con professionalità

Due medaglie “al valor dell’esercito” per celebrare il ritorno dal Kosovo dell’11 reggimento bersaglieri di Orcenico Superiore. Le ha consegnate personalmente il generale di corpo d’armata Roberto Bernardini, comandante delle Forze Operative Terrestri, intervenuto ieri alla cerimonia che si è tenuta alla caserma “Leccis” per salutare i fanti piumati al rientro dalla missione “Joint Enterprise” che li ha visti per sei mesi impegnati nella zona più calda dei Balcani.

A ricevere le medaglie d’argento e di bronzo sono stati rispettivamente i caporal maggiore scelto Alessio Riccardelli di Casarsa della Delizia e Nicola Mura di Azzano Decimo che, nel 2009, durante la permanenza in Libano dell’11esimo, si sono trovati a Khirbat Silim all’interno di un blindato durante alcuni disordini provocati dalla popolazione locale.

I due bersaglieri erano stati colpiti da una violenta sassaiola, tanto da provocare loro profonde ferite al volto. Eppure, nonostante il momento drammatico, hanno entrambi conservato sangue freddo, sparando per aria per disperdere i dimostranti, per evitare di travolgere con il mezzo cingolato la folla dove vi erano donne e bambini. Le tensioni per questi seicento ragazzi non sono mancate neanche in Kosovo, “paese fortemente instabile dalle tensioni etniche latenti”, come ha voluto ricordare lo stesso generale Bernardini.

«Quando si arriva in Kosovo per la prima volta, sembra tutto tranquillo – ha dichiarato il generale - Ci sono negozi, ipermercati, la gente sembra vivere una vita normale. Eppure dopo un po’ ci si accorge della latente difficoltà che emerge tra la popolazione. Lo sanno bene i bersaglieri dell’11 che sono stati coinvolti in episodi causati dalle varie etnie che per motivi diversi non vogliono andare d’accordo». Il Kosovo si è autoproclamato indipendente nel 2008, ma la provincia nord di Mitrovica, a maggioranza serba, non vuole riconoscersi dentro i confini di questo neo stato a maggioranza albanese, e mantiene strutture parallele con Belgrado. Proprio qui i bersaglieri si sono trovati a dover fronteggiare dei tumulti con i locali, che avevano innalzato delle barricate sulle strade principali, per impedire il passaggio di funzionari Eulex, la struttura che sta aiutando il Kosovo a costruire lo stato di diritto. Una situazione delicata per permane anche adesso che il trasferimento di consegne è stato passato al contingente austro-tedesco.

Durante la cerimonia, il comandante dell’11º, il colonnello Alfonso Cornacchia, ha voluto ricordare due bersaglieri che ora non ci sono più: Michele Padula, trovato morto in una delle postazioni avanzate, e Paolo Fiorindo, scomparso giusto una settimana fa a seguito di un grave incidente motociclistico.

Lieta Zanatta

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