Bracconiere uccide sciacallo dorato e lo appende al cartello di benvenuto nel parco delle Dolomiti friulane

Il macabro trofeo lungo la strada che da Claut conduce a Cimolais. La guardia forestale è sulle tracce del responsabile. Gli animalisti: la Regione investa nella lotta al bracconaggio

Fabiano Filippin

Uno sciacallo dorato colpito a morte e appeso come macabro trofeo lungo la strada che da Claut conduce a Cimolais: la guardia forestale è sulle tracce dell’ignoto bracconiere che durante la notte ha impiccato un esemplare di sciacallo al cartello di benvenuto del Parco naturale delle Dolomiti friulane.

Ignote al momento le cause della morte dell’animale, particolarmente protetto da norme internazionali e da qualche tempo presente anche in Friuli Venezia Giulia.

Certamente però il messaggio che traspare dal gesto è chiaro: in molti protestano contro le aree protette, ree di incentivare l’arrivo da Nord e Est Europa di nuove specie carnivore come lupi, linci, gatti selvatici e appunto sciacalli.

La richieste degli animalisti

Il fatto accaduto nel Parco delle Dolomiti Friulane è di una gravità inaudita - dicono in una nota congiunta la lega per l'abolizione della caccia Fvg (Delegato Alessandro Sperotto) d la lega anti vivisezione Fvg (referente Guido Iemmi) – e non è solo il segnale inequivoco di persone violente che si aggirano nei luoghi più belli del Friuli, ma l'ennesimo esempio che il bracconaggio in questa Regione è una piaga ancora pesantemente presente e si accanisce senza nulla temere su animali protetti e all'interno di aree protette.

È evidente che queste persone sono assolutamente convinte che mai verranno scoperte e potranno protrarre la loro violenza gratuita senza conseguenze. È venuto il momento in primo luogo che la Regione investa senza tentennamenti molte più risorse nella lotta al bracconaggio, vista la costante carenza di mezzi e personale del Corpo Forestale Regionale e soprattutto prenda posizione contro i comportamenti illegali di bracconieri e cacciatori. Una riflessione va fatta anche con riferimento agli organi che si occupano di comunicazione, affinché si evitino espressioni ingiustificatamente allarmiste sulla presenza di alcune specie quali il lupo, l'orso e lo sciacallo dorato, ad esempio ma anche per tutte le situazioni in cui la fauna selvatica interferisce con le attività umane.

Una riflessione va fatta anche con riferimento agli organi che si occupano di comunicazione, affinché si evitino espressioni ingiustificatamente allarmiste sulla presenza di alcune specie quali il lupo, l'orso e lo sciacallo dorato, ad esempio ma anche per tutte le situazioni in cui la fauna selvatica interferisce con le attività umane.

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