Bpvi, l'incontro tra Mion e i soci azzerati: "Accettate, non c'è un piano B". Molte le contestazioni

UDINE. Circa duemila soci della Banca Popolare di Vicenza hanno partecipato sabato mattina, 28 gennaio, a Udine, al confronto con il presidente della banca, Gianni Mion, organizzato da Federconsumatori Fvg nel Palazzetto dello sport del capoluogo friulano.
Due turni da 1.000 azionisti ciascuno, in successione dalle 9.15 del mattino, per «toccare con mano» le proposte della banca, che ha lanciato l'offerta pubblica di transazione il 9 gennaio scorso. Atmosfera di grande compostezza, sulle gradinate, seppur con qualche contestazione da gruppi di persone che hanno espresso a gran voce la loro disapprovazione.
All'assemblea sono intervenute anche le istituzioni, con il sindaco di Udine, Furio Honsell, il quale ha sottolineato come sia «ovvio che molti di questi risparmiatori si sentano traditi», e l'assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni, che ha ribadito la vicinanza della Regione «a cittadini che hanno visto i loro risparmi considerevolmente compromessi», annunciando nuove misure «a sostegno delle imprese e dell'occupazione, per andare incontro alle aziende che si trovano esposte in questo caso».
Nessuna modifica all'offerta: "Non abbiamo un piano B"
«L'offerta di transazione di 9 euro per azione è immodificabile, ma resterà la titolarità delle azioni ed è previsto un tavolo, in corso di attivazione nei prossimi giorni, per risolvere i casi degli azionisti più bisognosi, avendo già a disposizione per questo uno stanziamento di 30 milioni di euro». Non si muove di un millimetro il presidente della BpVi Gianni Mion, che, con queste parole, si è rivolto agli oltre 2.000 soci della banca "azzerati".
«Siamo soddisfatti delle adesioni fin qui pervenute - ha proseguito Mion - le manifestazioni di interesse sono alte, anche se molti si riservano ancora di decidere, mentre le persone che hanno dichiarato di non aderire sono finora in percentuale inferiore al 3%».
Mion ha ribadito che «non abbiamo un piano B e pensiamo che l'offerta sia estremamente conveniente, rappresentando un grandissimo sacrificio per l'attuale azionista di controllo e soprattutto per la banca». Secondo Mion, proseguire questo percorso «è una condizione essenziale per assicurare il futuro della banca.
Altrimenti sarà molto difficile pensare - ha commentato - che investitori possano partecipare ad aumenti di capitale significativi, ai quali stiamo attualmente lavorando». Il presidente ha annunciato che «sono previste delle azioni di responsabilità da parte del vertice, già deliberate dall'Assemblea dei soci della Banca, che toccheranno tutti gli amministratori, i sindaci e il management stesso, oltre che la società di revisione. Si stanno facendo tutte le istruttorie del caso - ha concluso - e si cercherà di massimizzare i proventi anche da questa operazione».
La risposta di Federconsumatori.
Delusione e rabbia. Barbara Puschiasis, presidente di Federconsumatori, riporta le impressioni degli azionisti azzerati: «Le proposte della Banca non sono soddisfacenti, c'è molta rabbia e la maggior parte dei nostri consumatori non accetterà l'offerta di transazione di 9 euro per azione, considerandola un'elemosina».
«C'è un termine per poter accettare che è il 15 marzo - ha proseguito Puschiasis - probabilmente verrà prorogato, ma se il rischio contenzioso a causa delle basse adesioni non verrà ridotto, la banca si troverà costretta ad adottare altre misure ed è proprio lì che vogliamo arrivare».
«Servono ulteriori strumenti per integrare il risarcimento - ha aggiunto Puschiasis - c'è bisogno di trasparenza, equità e giustizia, che sono le parole d'ordine, collegate tutte dalla responsabilità».
Puschiasis ha sollecitato un «tavolo di conciliazione con le associazioni di consumatori, non solo per le situazioni economicamente più disperate - ha precisato - ma per coloro che hanno subito le violazioni più gravi».
Inoltre Federconsumatori chiede «che l'azione di responsabilità porti dei proventi ai vecchi soci, quelli ante 2007, in termini di ristoro, che vengano pensati "warrant" tali da consentire ulteriori incrementi nel tempo, e che ci sia assoluta trasparenza sulla gestione del recupero degli Npl, i cui proventi devono andare sempre ai vecchi soci».
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