Botte dopo la partita, oltre 23 mila euro di danni

Giocatore condannato a un anno di reclusione e al risarcimento dell’avversario preso a calci

TAVAGNACCO. Un anno di reclusione (pena sospesa con la condizionale) e 23.450 euro di risarcimento danni alla parte civile, oltre ai 3.420 stabiliti per la rifusione delle spese legali: tanto è costato ad Alessandro Sutto, 32 anni, di Udine, il calcio sferrato al torace di un giocatore della squadra avversaria, al termine di una partita di calcetto disputata la sera del 1° dicembre 2010, nel campo di Feletto Umberto.

La sentenza è stata pronunciata dal giudice monocratico di Udine, Carla Missera, a conclusione del processo che lo vedeva accusato di concorso in lesioni aggravate. Il coimputato e suo compagno di squadra, Michele Albini, 34, di Udine, aveva chiuso il procedimento nel 2013, patteggiando davanti al gup una pena di due mesi di reclusione (sospesa). A seguito dell’episodio, entrambi i giocatori erano stati squalificati dalle competizioni sportive per la durata di due (Sutto) e di un anno (Albini).

È stato il pm Maria Caterina Pace, nella discussione delle parti, a ricostruire la vicenda e concludere con la richiesta di una condanna a nove mesi di reclusione. Le squadre in campo quella sera, nell’ambito del campionato collinare di calcio a cinque, erano il Formentera Team e il Celtic Udine, di terza categoria. Stando alle testimonianze raccolte poi dalla Questura, gli animi avevano cominciato a scaldarsi fin dai primi minuti di gioco a causa dell’atteggiamento provocatorio di Albini, in forza al Celtic. «Cercava di incuterci paura – aveva riferito un giocatore della formazione avversaria –, dicendoci che una volta terminata la partita, all’esterno del campo, ci sarebbe stato sicuramente uno scontro fisico tra lui e noi».

L’unico a finire sotto le sue grinfie, alla fine, era stato Mario Tubetti, 42 anni, di Tricesimo, difensore del Formentera. A differenza dei suoi compagni, che al triplice fischio si erano spostati verso la propria panchina, aveva indugiato vicino all’uscita dell’impianto, a poca distanza da Albini. Gli spintoni erano cominciati in quel momento ed erano in breve degenerati in aggressione: Tubetti era stato raggiunto prima da un pugno al volto di Albini e, subito dopo, mentre si trovava a terra, da un calcio al torace di Sutto, a sua volta istigato dal compagno.

Il referto medico, come ricordato in aula dai legali di parte civile, avvocati Filippo Mansutti e Piercarlo Pasinato, parlava di trauma toracico con frattura della sesta e della settima costa con pneumotorace, postumi del 5 per cento e periodo di inabilità di 80 giorni, fra totale e temporanea. Sutto era difeso dall’avvocato Erica Cicuttini.

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