Borsa di studio in memoria di Paola per la ricerca contro il cancro

Andos e azienda ospedaliero-universitaria ricordano la giornalista Lenarduzzi del Messaggero Veneto. Il commissario Delendi: «Una bella occasione per rimarcare l’importanza dell’associazionismo»

UDINE. La borsa di studio dedicata alla giornalista friulana Paola Lenarduzzi è stata assegnata a Luca Seriau, giovane chirurgo che avrà così la possibilità di portare avanti la ricerca nel campo del linfonodo sentinella nelle pazienti affette da carcinoma mammario.

L’aggiudicazione è arrivata ieri, ed è stata annunciata nel corso dell’incontro organizzato dall’Associazione nazionale delle donne operate al seno di Udine, presieduta da Mariangela Fantin, all’Azienda ospedaliero-universitaria Santa Maria della Misericordia, al quale hanno partecipato anche i familiari della giornalista del Messaggero Veneto scomparsa nel 2011 a soli 48 anni.

«Ripartiamo con una nuova borsa di studio dedicata a un’amica e una nostra socia, che quest’anno è stata finalizzata espressamente alla ricerca», ha affermato la presidente udinese dell’Andos, ringraziando per la collaborazione la Banca di Udine, «sempre molto vicina alla nostra realtà e ai nostri progetti». La borsa di studio, di durata triennale, ammonta a 36 mila euro, grazie all’intervento dell’istituto di credito friulano e dai proventi della raccolta fondi promossa dall’Andos.

Un’associazione sempre in sinergia con l’ospedale di Udine, come sottolineato dal Commissario straordinario Mauro Delendi: «Una bella occasione per rimarcare l’importanza dell’associazionismo, che come in questo caso – ha osservato Delendi – attraverso il suo supporto e sostegno, gratifica il nostro operato aziendale, credendo in quello che facciamo aldilà delle difficoltà».

Nel ringraziare l’Andos, il commissario dell’azienda si è impegnato ad acquistare l’apparecchiatura per la radioterapia intraoperatoria e di portare a termine la Breast Unit, l’unità specializzata di senologia che tratta il tumore al seno in tutte le fasi della diagnosi.

«Oggi si coglie l’integrazione tra i diversi attori del territorio – ha proseguito Delendi –, ci sentiamo rinforzati da questi momenti, che rappresentano un esempio di buona sanità». A ricordare la figura di Paola Lenarduzzi, alla presenza del marito Massimo Meroi, dei figli, dei genitori e dei suoceri, il vice caporedattore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini, il quale ha riportato l’orgoglio della testata giornalistica nell’affiancare l’iniziativa benefica, l’Andos e l’azienda ospedaliera.

«Quest’anno la commissione che lavora al progetto ha deciso di orientare i fondi a sostegno della ricerca – ha annotato Mosanghini –. La borsa ha un significato particolare perché porta il nome della nostra collega, che negli anni si è sempre occupata del sociale e di sanità. Si lascia ciò che si ha costruito e Paola ha rappresentato un esempio per la nostra comunità, nella famiglia e nell’ambiente di lavoro».

A ribadire l’impegno della Banca di Udine, il presidente Arrigo Del Forno: «Siamo molto sensibili a sostenere attività che hanno un risultato rivolto alla comunità».

Per l’illustrazione dei contenuti e dei dettagli più tecnici della borsa di studio la parola è passata al direttore della Clinica chirurgica Andrea Risaliti e a Carla Cedolini, medico della sua equipe.

«Obiettivo della ricerca sarà l’affinamento della metodica di chirurgia conservativa sulle indicazioni per il linfonodo sentinella – ha spiegato Cedolini –. Le risorse sono poche, la metodica è costosa e dobbiamo utilizzare al meglio i fondi per migliorare la tecnica». Un ottimo esempio di sanità pubblica per Risaliti, che mette in luce le professionalità operanti all’interno della struttura ospedaliera.

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