Borghetto reggente al Comprensivo: «Sfida coinvolgente»

CORDOVADO. A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, Vittorio Borghetto, cordovadese di adozione, è stato nominato reggente unico dell’istituto comprensivo di Cordovado, che comprende anche le scuole dei comuni limitrofi di Sesto al Reghena e Morsano. Il nuovo responsabile, che avrà un incarico annuale, svolgerà contestualmente anche il ruolo di dirigente negli istituti di Codroipo e Pozzuolo. La sua attività, iniziata nel 1995, è stata esercitata in vari istituti tra cui Cervignano del Friuli, San Vito, Casarsa-Valvasone e Pordenone. Ora è chiamato a dirigere le dieci scuole del comprensivo, oltre alle sei del Codroipese.
La realtà scolastica che si appresta a guidare è composta da un migliaio di studenti tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, cui si aggiunge un organico di altre 150 persone tra docenti, personale amministrativo e collaboratori scolastici.
Borghetto, ricordando anche la recente scomparsa dell’insegnante Lorenzina Monai, intraprende questo nuovo incarico con preoccupazione, vista l’ampiezza del mandato - a scavalco tra due province – ma anche con entusiasmo per la sfida che si appresta ad affrontare. «E’ un impegno non certo facile, con le difficoltà oggettive di una reggenza divisa in due sedi – afferma il dirigente –, ma è anche una esperienza formativa coinvolgente, in cui la condivisione progettuale ed organizzativa dell’istituto si collega all’autonomia del singolo plesso scolastico. Solo su queste basi avremo benefici e benessere per i nostri ragazzi, con la creazione all’interno della struttura di uno staff di presidenza per monitorare l’andamento dell’istituto».
Riguardo i cambiamenti che stanno progressivamente avanzando nella scuola in termini di applicazioni tecnologiche, il nuovo reggente richiama l’importanza dei nuovi strumenti di insegnamento informatici e l’utilizzo del registro elettronico, già avviato in via sperimentale lo scorso anno.
Fa però dei distinguo. «Le ampie possibilità che offre la tecnologica, come l’informatica, il digitale e le nuove forme di comunicazione vanno bene – chiarisce Borghetto –. Rappresentano nuovi stimoli e opportunità didattiche, ma bisogna stare attenti a non perdere di vista i valori tradizionali, i legami con il proprio territorio, la consapevolezza delle proprie radici sociali e culturali, il dialogo costante, tutti aspetti fondamentali e non rinunciabili per una crescita equilibrata».
«È per questi motivi – sottolinea – che al centro di tutto il percorso formativo dei ragazzi la presenza della famiglia è insostituibile, perciò questo percorso va condiviso in termini di impegno».
Lucio Leandrin
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