Bonifico sul conto sbagliato, la banca trattiene il denaro

MANIAGO. Sulla carta si è trattato di un banale errore che in altre circostanze sarebbe stato risolto in pochi minuti. In realtà, un bonifico errato si sta rivelando un incubo per una nota impresa di Maniago. Un incubo tale da spingere il legale rappresentante a minacciare una denuncia per appropriazione indebita nei confronti della banca.
L’odissea è iniziata quasi tre mesi fa, quando un cliente dell’azienda ha pagato una fattura. Una svista ha fatto sì che i soldi venissero dirottati su un vecchio Iban intestato all’impresa, tra l’altro cessata da anni, di un familiare del titolare. L’inghippo è emerso dopo pochi giorni, quando l’imprenditore maniaghese ha sollecitato il saldo della fattura.
I due pensavano di poter sistemare le cose con poco e si sono recati insieme in banca per lo storno dei soldi erroneamente versati: fatalità vuole che l’istituto di Maniago sia lo stesso per tutte e tre le parti in causa, cioè creditore, debitore e azienda ormai inattiva.
Ed è qui che ha preso forma l’incredibile situazione. Secondo la direttrice, il conto sul quale è pervenuto il denaro risulta pignorato e non si può procedere ad alcun prelievo, neppure d’ufficio. Peccato che al diretto interessato non sia mai stato comunicato o notificato nulla al riguardo.
Il beneficiario della fattura ha allora scritto, telefonato e interpellato la sede centrale e l’ufficio legale dell’istituto di credito. Anche il cliente che ha sbagliato l’operazione di home banking si è mosso per sollecitare la ripetizione dell’accredito.
Ad un certo punto, l’esercente si è rivolto persino a un avvocato. Nessuna risposta ufficiale. Le missive vengono ricevute e lasciate cadere nel vuoto.
A causa di questo silenzio non è possibile neppure proporre un’opposizione al giudice civile che ha pignorato i beni del congiunto: l’impresario, oggi come oggi, non ha alcun titolo per ricorrere in tribunale.
In pratica, è come se i soldi dovuti fossero in un limbo burocratico in attesa degli eventi. Tanto che è partito l’ultimatum del maniaghese: o entro la fine della settimana qualcuno darà risposte certe sullo storno del bonifico o verrà presentato un esposto alla Procura di Pordenone.
Un esposto è già pronto per essere consegnato ai carabinieri della locale stazione. Il reato ipotizzato è appropriazione indebita, cioè il fatto commesso da chi trattenga senza motivo denaro o beni altrui.
Potrebbero scattare anche delle aggravanti, visto che l’autore dell’episodio non è un privato, ma un istituto di credito. Insomma, un bel grattacapo per tutti che rischia di finire presto sul banco del tribunale penale.
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