Bollette dell’acqua più care per i single, agevolate le famiglie con due figli

Scatta l’era del prezzo pro capite basato sul numero di persone nel nucleo familiare: vantaggi da quattro componenti in su

UDINE. Nessuna stangata sull’acqua, assicurano le utility, sebbene gli incassi dei gestori siano destinati ad aumentare nel tempo, anche per effetto di dinamiche locali legati all’omogeneizzazione tariffaria.

Se gli aumenti arriveranno, e arriveranno per molti, anche se non per tutti, fino a tutto il 2021 non saranno legati, se non in parte e in modo indiretto, alla nuova articolazione tariffaria delle utenze domestiche, basata sul criterio pro capite, decisa dall’Arera, l’Autorità nazionale di regolazione delle reti energia e ambiente. Il principale effetto delle nuove regole, inizialmente, sarà quello di avvantaggiare i nuclei familiari numerosi, a partire dai quattro componenti, senza penalizzazioni per gli altri, se non a partire dal 2022.



Il provvedimento

Tutto nasce dal testo integrato dei corrispettivi dei servizi idrici (Ticsi) approvato dall’Arera a fine 2017. Il provvedimento non fissa le tariffe, stabilite a livello locale, ma i nuovi criteri tariffari da applicare a partire dal 1º gennaio 2018 (anche se i temi di recepimento sono stati più lunghi).

L’effetto più importante è il passaggio, per le utenze domestiche residenti (non le seconde case o gli altri tipi di utilizzo, commerciale, agricolo, ecc.), a un sistema di tariffazione pro capite, basato cioè sulla composizione dei nuclei. Le famiglie più numerose, in sostanza, avranno diritto a un quantitativo di acqua agevolata più alto rispetto a quello attuale, che invece non tiene conto del numero di residenti serviti, ma è lo stesso per ogni singola utenza domestica.

L’intento, condivisibile nell’impostazione anche se di non facile attuazione pratica, è quello di promuovere un consumo più responsabile dell’acqua, combattendo gli sprechi, e di arrivare a una modalità di fatturazione più equa.

In regione

La novità riguarda la componente variabile della bolletta. Se attualmente la quota d’acqua erogata a tariffa agevolata, per le prime case, in Fvg è di 200 litri al giorno, pari a 72 metri cubi all’anno, indipendentemente dalla composizione familiare, l’obiettivo è passare a 24 metri cubi all’anno a persona. Con l’effetto ulteriore di abbassare in proporzione anche la quota degli scaglioni più cari. Per la gioia dei nuclei numerosi, senza effetti per quelli di tre persone, che continueranno a usufruire della stessa quota di 72 metri cubi fatturata a “prezzo politico”, ma con una riduzione dello scaglione agevolato per le famiglie di due o un singolo componente, destinate a vederselo ridurre rispettivamente a 48 e 24 metri cubi all’anno.

Il Ticsi, per il vero, dà facoltà agli enti locali di fissare un limite minimo individuale più basso, ovvero 50 litri d’acqua al giorno, pari a 150 litri quotidiani e 48 metri cubi annui. Al di sotto di questa soglia non può scendere nessun gestore sul territorio nazionale. In Fvg è stata mantenuta la quota “storica” di 200 litri, decisa dai sindaci riuniti nell’Ausir (Autorità unica regionale per il servizio idrico e i rifiuti).

Non solo, fino a tutto il 2021 la fascia agevolata di 72 metri cubi continuerà ad essere riconosciuta a tutti i nuclei familiari, come se in ogni casa ci fossero tre residenti. Solo con l’interfacciamento tra i gestori e le anagrafi comunali, da completare entro il 1º gennaio 2022, la fatturazione individuale diverrà effettiva.

L’autocertificazione

Resta però la facoltà, per ogni utente, di comunicare ai gestori la composizione del proprio numero familiare. I modelli di autocertificazione stanno già arrivando nelle case dei triestini con le prime fatture emesse dal gruppo Hera nel 2019, basate sulle nuove tariffe.

Nuove tariffe già approvate e trasmesse ai rispettivi gestori anche nelle province di Pordenone e Gorizia, dove l’invio delle bollette è imminente, mentre mancano ancora quelle dei tre bacini dell’ambito di Udine (Cafc capoluogo, Cafc provincia e Poiana). Attenzione però: l’autocertificazione non è una comunicazione obbligatoria, né i gestori possono pretenderla dagli utenti. Inviarla sarà interesse dei nuclei numerosi, cioè quelli a partire dai quattro componenti, che possono già pretendere dai gestori l’applicazione dei nuovi criteri.

Tagli alla quota “familiare” di 72 metri cubi in fascia agevolata e ai successivi scaglioni, prima del 31 dicembre 2021, saranno possibili invece solo in due casi: nel caso di invio volontario del modulo di autocertificazione da parte dell’utente (una sorta di autogol) oppure se l’interfacciamento con i Comuni serviti dal gestore dovesse perfezionarsi prima del termine ultimo fissato dal provvedimento Ticsi.


 

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