Blue Whale Game anche in Friuli: s’indaga per istigazione al suicidio

UDINE. Il gioco della Balena Blu, l’horror-game che ha suscitato preoccupazione in tutto il mondo perché può spingere gli adolescenti alla depressione e a forme gravi di autolesionismo, è sbarcato anche in Friuli. Ieri, la Procura ha avuto notizia della denuncia sporta da una famiglia friulana.
L’informativa sarà trasmessa oggi al magistrato di turno, Maria Caterina Pace. Per ora, si sa soltanto che si tratta di una ragazzina che era stata coinvolta in questa sorta di catena informatica di Sant’Antonio. Una sequenza pericolosa e che la stessa minorenne o, forse, qualche adulto vicino a lei ha riconosciuto e bloccato subito, o quasi.
Da qui, la necessità primaria del pm di inquadrare l’ipotesi di reato. «Il fascicolo aperto sul caso, al momento a carico di ignoti, ipotizza l’istigazione al suicidio – ha affermato il procuratore capo, Antonio De Nicolo –. Comunque, di fronte a fenomeni come questo, al di là degli aspetti giudiziari, che purtroppo intervengono quando il problema si è già manifestato, conta moltissimo l’attività di prevenzione in capo alle famiglie, alla scuola, alle parrocchie e a qualsiasi altra parte della società che gravita attorno ai nostri ragazzi».
Intanto, a raccontare la propria esperienza di madre spaventata è una friulana del Medio Friuli, che fino a qualche giorno fa non conosceva nemmeno l’esistenza del Blue Whale Game. «Mio figlio – dice – l’altra sera non voleva salire in camera da solo. Gli ho chiesto il motivo, ma non ha dato spiegazioni. L’ho accompagnato e tranquillizzato, solo la mattina seguente riprendendo con tatto il discorso ho potuto sapere cosa lo turbava. Mi ha spiegato di aver ricevuto da un amico sullo smartphone un messaggio video che lo obbligherebbe a restare legato a una sorta di patto macabro, pena l’insorgere di grave rischio per l’incolumità dei familiari».
È proprio questo il gioco della Balena Blu. Per ognuno dei 50 giorni della durata della “catena” è chiesto ai partecipanti di superare prove quali guardare film horror per tutto il giorno, svegliarsi all’alba per incidersi sul corpo con una lametta l’immagine di una balena o scritte in codice sulla pelle.
Le prove diventano sempre più stringenti e rischiose, fino alla richiesta finale di lanciarsi dall’edificio più alto dei dintorni. In Russia, dove il gioco è stato inventato, ma anche altrove, molti adolescenti sarebbero morti proprio in questo modo, adescati in rete da squilibrati che si divertono a manipolare le loro menti approfittando della fragilità tipica dell’età. Del fenomeno se ne parla anche in Italia dopo un servizio realizzato dalle Iene, ma ancora troppi adulti – genitori e insegnanti – non lo conoscono, mentre pare che tra i ragazzi il game assassino sia ben noto.
Ricerche a livello regionale - confermate da una recente indagine avviata dagli istituti comprensivi mediofriulani presentata in incontri pubblici a Rivignano e a Lestizza - segnalano che oltre il 70 per cento dei genitori non sa a quali giochi accedano i figli.
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