Blocco merci in viale Schumann revocato lo sciopero della coop

Continua la settimana calda per i lavoratori della cooperativa friulana “Mestieri & Mestieri” e la vertenza sindacale resta aperta anche se lo sciopero, nella serata di ieri, è stato revocato...
Di Piero Tallandini
Udine 21 Gennaio 2015 manifestazione coop mestieri&mestieri Telefoto Copyright Petrussi Foto Turco Massimo
Udine 21 Gennaio 2015 manifestazione coop mestieri&mestieri Telefoto Copyright Petrussi Foto Turco Massimo

Continua la settimana calda per i lavoratori della cooperativa friulana “Mestieri & Mestieri” e la vertenza sindacale resta aperta anche se lo sciopero, nella serata di ieri, è stato revocato dopo un incontro che si è tenuto dinanzi al prefetto, Provvidenza Delfina Raimondo. Una giornata frenetica quella di ieri, all’insegna della tensione fin dalla mattinata quando verso le 8 un gruppo di lavoratori ha messo in atto un nuovo blocco temporaneo del carico e scarico merci al magazzino udinese di viale Schumann, dal quale partono i camion che riforniscono i punti vendita Despar. Un blocco che si è protratto per due ore e che ha determinato inevitabilmente ritardi nella consegna delle merci. Martedì sera in viale Schumann era intervenuta anche la Digos e mercoledì lo stato di agitazione era proseguito, contestualmente al serrato confronto che coinvolge i rappresentanti sindacali e aziendali. Da 13 anni la coop friulana (con sede a Pradamano) opera nella logistica per il gruppo veneto Aspiag Service, azienda attiva nel settore della distribuzione merci per il gruppo Despar. Lo scorso anno la vertenza si era incentrata sul problema dell’applicazione di contratti collettivi diversi che determinavano differenze a livello retributivo ma era stata trovata un’intesa con l’applicazione dello specifico contratto per la logistica merci. La vertenza era rimasta parzialmente aperta per il riconoscimento delle differenze retributive sugli arretrati, ancora da saldare secondo i lavoratori. Nel frattempo è stato prospettato un aumento del costo dell’appalto e Aspiag ha individuato un nuovo appaltatore, Flexilog srl, azienda milanese. Nel momento in cui è stato comunicato che dal 2 febbraio avrebbero avuto un nuovo datore di lavoro, gli attuali dipendenti operativi in viale Schumann (84 lavoratori, 68 a tempo indeterminato) hanno fatto scattare lo stato di agitazione, chiedendo garanzie a cominciare dal mantenimento dei posti di lavoro. L’avvocato di Aspiag, Daniele Compagnone, ha evidenziato l’indisponibilità a riconoscere ulteriori differenze retributive per gli arretrati e il nuovo appaltatore ha ribadito che i posti di lavoro a tempo indeterminato non sono a rischio.

Tornando alla cronaca della giornata di ieri, l’incontro nel primo pomeriggio tra i sindacati e i vertici della cooperativa di Pradamano che gestisce in appalto il magazzino Aspiag si è concluso con un nulla di fatto. «Confermato il sit-in all’esterno del magazzino di viale Schimann, al momento senza blocco dei mezzi in entrata e in uscita» si leggeva nel comunicato pomeridiano dai sindacati prima dell’incontro in Prefettura. Ma proprio il tavolo di confronto prefettizio ha contribuito almeno in parte a rasserenare il clima. «La trattativa con l’azienda sugli arretrati prosegue. Lo sciopero è sospeso» ha dichiarato la segretaria provinciale della Filt-Cgil Sandra Bortuzzo al termine dell’incontro serale davanti al prefetto al quale ha partecipato tra gli altri anche il legale di Aspiag Compagnone. «La cooperativa è soddisfatta per l’esito dell’incontro – ha commentato il legale – e continua a ritenere di aver sempre correttamente retribuito i lavoratori anche al di là di quanto previsto dal contratto collettivo. Se qualcuno vorrà avanzare pretese di credito fondate su un differente contratto collettivo la cooperativa è pronta ad affrontare serenamente l’eventuale contenzioso».

Lunedì è previsto l’incontro tra i lavoratori e il nuovo appaltatore che come detto è l’azienda milanese Flexilog che si sarebbe detta disponibile a prendere in considerazione anche la conferma dei contratti a tempo determinato oltre a garantire tutti i posti di lavoro già a tempo indeterminato.

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