Blocco del Brennero: l’Austria tira diritto

UDINE. Fine della tregua. L’Austria, da ieri, ha ricominciato i lavori di costruzione della barriera anti-migranti che dovrebbe entrare in funzione da giugno. Dopo più di una settimana di pausa, il Governo di Vienna ha infatti autorizzato il Land del Tirolo a riprendere la realizzazione del “muro” e non pare un caso che il via libera sia arrivato dopo l’esito del primo turno delle presidenziali in cui, domenica, ha trionfato il candidato della destra populista Norbert Hofer.
È probabile, infatti, che la grande coalizione che guida l’Austria stia cercando di recuperare terreno a destra, cioè sul tema dell’immigrazione, e abbia accelerato sulla costruzione della barriera nonostante il colpo di coda dell’inverno che ha portato temperature tutt’altro che primaverili e neve sui rilievi più alti, compreso il valico di passo del Brennero. Qui, a pochi metri dopo la frontiera con l’Italia, all’altezza dell’area di servizio autostradale Rosenberger, gli operai austriaci stanno procedendo a tagliare il guardrail che separa le due carreggiate. Proprio in quel punto dovrebbe sorgere la lunga barriera che servirà per controllare mezzi e persone e che arriverà fino alla strada statale per uno sviluppo complessivo di 250 metri.
I controlli da parte delle autorità di Vienna, come sottolineato dal ministro dell’Interno Wolfgang Sobotka, «inizieranno a partire da giugno». Lo stesso Sobotka ha aggiunto che «se la cooperazione con l’Italia funzionerà non ci sarà bisogno di una recinzione al confine» facendo anche capire che non ci saranno problemi ad allestirla in poco tempo.
Nel frattempo questa mattina, proprio al Brennero, si terrà una conferenza stampa dove le forze dell’ordine e dell’assessorato alla viabilità del Tirolo illustreranno come sarà strutturato quello che eufemisticamente «management di controllo» della frontiera, ma che altro non è che una stretta sull’accoglienza dei migranti come già avviata al confine ungherese.
Stando a quanto filtra da oltreconfine, i controlli saranno effettuati subito dopo la galleria, in territorio italiano, che collega il nostro Paese con l’Austria. Il traffico sarà fatto rallentare fino a una velocità massima di 30 chilometri orari e, a sua volta, incanalato su quattro corsie, due per le autovetture e moto, altrettante per i mezzi pesanti.
La polizia austriaca al confine controllerà le persone e, quelle ritenute sospette, saranno deviate nella vicina area predisposta all’identificazione. Analoga sarà la logistica sulla strada statale. Un sistema simile è in atto già da parecchi mesi a Kiefersfelden, al confine tra Germania e Austria dove il traffico automobilistico viene fatto convogliare su un’unica corsia.
Mentre l’Austria ha tutte le intenzioni di blindare il Brennero, inoltre, continua a essere sul tavolo del Governo vienne il progetto di costruzione di due centri di identificazione in Carinzia con i tecnici del ministero che, nelle scorse settimane, hanno già effettuata una prima visita logistica. Il primo hotspot, stando a quanto comunicato dalla stampa d’oltreconfine, sorgerà all’altezza del Karawankentunnel verso Kranjska Gora – lungo l’autostrada che collega il Paese con la Slovenia –, mentre il secondo sarà realizzato a Thörl-Maglern, frazione del Comune di Arnoldstein, alla frontiera con l’Italia a due passi da Coccau.
Resta sempre in piedi, anche se per il momento non è stata ancora formalmente messa in atto, la possibilità di restringere ulteriormente i cordoni dell’asilo con l’idea di cambiare la legge attualmente in vigore per imprimere al personale che verrà dirottato ai confini l’ordine di consentire l’accesso sul territorio nazionale soltanto a quei rifugiati che dimostreranno di avere già almeno un parente residente in Austria. Coloro i quali, invece, non saranno in grado di provare la presenza di un familiare saranno respinti alla frontiera italiana o slovena.
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