Blitz antidroga in stazione e nelle scuole

In azione gli agenti di polizia dell’Unità cinofila di Padova nei luoghi di ritrovo e nelle aule degli adolescenti pordenonesi

Droga tra i giovani, giro di vite della questura. Ieri mattina è scattato il primo di quella che si profila una serie di blitz nei «luoghi di aggregazione giovanile», soprattutto scuole, parchi e piazze.

La polizia di Stato di Pordenone ha effettuato «servizi straordinari di controllo del territorio» volti a contrastare e prevenire il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti davanti alle scuole, nei parchi e nell’area della stazione ferroviaria.

L’attività di controllo – coordinata dall’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico con l’impiego di personale della squadra volante e del poliziotto di quartiere, e con l’ausilio di una unità cinofila della Questura di Padova – è stata effettuata, in particolare, nelle immediate vicinanze di alcuni istituti scolastici del Centro studi, in piazza del Popolo. Prima e dopo, la polizia ha setacciato le zone della stazione e del parco Galvani.

Gli agenti si sono presentati davanti alle scuole e hanno controllato, con l’ausilio delle unità cinofile, diversi studenti poco prima dell’inizio delle lezioni; i cani antidroga hanno compiuto un passaggio anche tra i corridoi. Contemporaneamente un analogo servizio veniva svolto davanti alla stazione ferroviaria e a lato, dove ora è collocato il terminal dei bus.

Il servizio antidroga messo in atto ieri non sarà unico. Ne verranno attuati altri, anche davanti ad altre scuole superiori della città. Perché il fenomeno dello spaccio e della diffusione di stupefacenti tra i giovani esiste, come dimostrano recenti indagini che avevano preso piede proprio nei dintorni degli istituti superiori.

Solo venti giorni fa i carabinieri avevano denunciato a piede libero un dicianovenne che stava per cedere cinque grammi di hashish a una studentessa minorenne. I primi giorni di ottobre erano finiti nei guai altri due studenti diciottenni, uno di Pasiano e l’altro di Pordenone.

I carabinieri stavano indagando su un presunto traffico internazionale di sostanze stupefacenti (tra la Colombia e l’Italia) con base nella pedemontana pordenonese. Ma col passare del tempo l’obiettivo si era spostato unicamente nel capoluogo di provincia. I militari avevano scoperto un traffico di droga che riguardava da vicino gli istituti scolastici, o meglio, le superiori sull’asse Pordenone-Cordenons. Scuole in cui studiavano i due neodiciottenni denunciati. Erano stati interrogati una cinquantina tra studenti e genitori. Ed era emerso un quadro preoccupante: con soli 5-10 euro di poteva acquistare un po’ di hashish da coetanei. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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