Bivacchi e coperte per la notte: i senzatetto di Udine cercano riparo nella boscaglia

In mezzo ai rovi, tra via Nodari e via Lupieri, si incontrano storie di italiani e stranieri, segnate da un comune denominatore: l’emarginazione

Timothy Dissegna
Bivacchi, cartoni e coperte lasciati nella boscaglia vicino viale Palmanova
Bivacchi, cartoni e coperte lasciati nella boscaglia vicino viale Palmanova

Nella boscaglia tra via Nodari e via Lupieri, alle spalle del deposito delle corriere di Arriva Udine, emergono scene che raccontano di un disagio profondo. Cartoni distesi a terra, coperte logore, bottiglie di plastica e oggetti di fortuna trasformati in suppellettili di una vita ai margini. Immagini sono la rappresentazione di bivacchi improvvisati da persone senza dimora che cercano rifugio in condizioni di estrema precarietà.

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Da sinistra, Gasparin, Ceruti, Spinato, Testa e Roberto, ex senzatetto che ha offerto la sua testimonianza. A destra i letti a castello

Celate agli occhi dei residenti dell’area a ridosso di viale Palmanova, in mezzo ai rovi, si incontrano storie di italiani e stranieri, segnate da un comune denominatore: l’emarginazione. Il fenomeno, infatti, non riguarda soltanto stranieri o persone in transito, ma anche cittadini italiani che si ritrovano senza un tetto, come testimoniano alcuni volti che percorrono la stradina sterrata che scompare nella vegetazione.

In questo contesto, una risposta è stata la recente apertura del nuovo dormitorio della Croce rossa in via Pastrengo, ma ciò non esaurisce un problema sempre più marcato e acuito dal freddo invernale. 

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