Biscotti ai clienti con i soldi per la ricerca assolta la ex Delser

Il presidente era accusato di percezione indebita di contributi La difesa: un nonnulla 39.500 euro rispetto a ricavi di 50 milioni
Di Luana De Francisco
ANTEPRIMA UDINE GENNAIO 2002 TRIBUNALE NUOVO TELEFOTO COPYRIGHT FOTO AGENCY ANTEPRIMA
ANTEPRIMA UDINE GENNAIO 2002 TRIBUNALE NUOVO TELEFOTO COPYRIGHT FOTO AGENCY ANTEPRIMA

MARTIGNACCO. Con gli impasti di biscottini e crackers destinati alla ricerca, la sua società realizzava anche i prodotti che finivano poi negli scaffali di negozi alimentari e supermercati. Niente di così grave nel quadro di una programmazione complessiva aziendale, se non fosse che, per partecipare a quella sperimentazione, la “Quality food group spa, Unipersonale” cioè il gruppo che a Martignacco è subentrato alla Delser, aveva ottenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia un contributo europeo di 39 mila 500 euro. Di quella che la Procura ha ritenuto essere un’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato era stato chiamato a rispondere Franco Rossetto, 71 anni, di Montebelluna (Treviso). Che ieri, a conclusione del processo celebrato davanti al tribunale collegiale di Udine, è stato assolto dall’accusa con la formula “perchè il fatto non costituisce reato”.

Era stato un accertamento del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Udine a fare emergere una discrasia nella rendicontazione dell’azienda. In pratica, alla società era stato contestato di non avere utilizzato i materiali integralmente per il progetto per il quale aveva ottenuto il finanziamento – denominato “Acrilamide e prodotti pre/probiotici”, cominciato nell’aprile 2007 e ultimato nel giugno 2009 –, bensì, una volta inseriti nel ciclo produttivo dell’impresa, di averli venduti alla propria clientela, realizzando ricavi per 457 mila 747,19 euro. E poi, nella documentazione contabile, di avere omesso di dichiarare alla Regione l’ammontare degli introiti ottenuti dai “recuperi” relativi proprio all’utilizzo del materiale per la ricerca.

Finito sul tavolo del pm Claudia Finocchiaro, il procedimento è approdato davanti al collegio presieduto dal giudice Angelica Di Silvestre (a latere, Mauro Qualizza e Roberto Pecile) che, ieri, sentite le parti, ha emesso sentenza. Il pm d’udienza, Marco Panzeri, aveva chiesto la condanna dell’imputato a 8 mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena. A prevalere è stata invece la tesi difensiva sostenuta in aula dall’avvocato Maurizio Miculan, che assiste Rossetto insieme al collega Andrea Cabrini e che ha insistito sul fatto che si trattò di un mero errore di quantificazione. Nel ricordare come Rossetto, in quanto legale rappresentante della società, si limitò a firmare carte che erano state predisposte (comprensive di errori) da personale tecnico, la difesa ha evidenziato anche come la Quality food, nella sola sede di Martignacco, registri ricavi annuali per oltre 50 milioni di euro, che superano i 100 milioni a livello di gruppo. Come dire, insomma, che per un colosso del genere 39 mila 500 euro rappresentano un nonnulla o poco più.

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