Bidella precaria costretta a dividersi fra tre scuole
A Sacile l'incredibile caso di una laureata che fa la pendolare da Vittorio Veneto. Tutti i contratti hanno scadenza il prossimo 30 giugno.

SACILE. Ha le chiavi di tre scuole che apre e chiude a Sacile, con tre buste paga che hanno scadenza il 30 giugno: Paola Zamperon ha una laurea in architettura e fa la bidella precaria. Oltre 200 supplenti saranno licenziati a fine mese e scatterà l’emergenza delle bidellerie vuote. E’ un caso unico in provincia quello della supplente “globetrotter”, con tre contratti e che fa la pendolare dal Veneto. Per la Zamperon lavoro precario a “spezzatino”. Servizio da ausiliaria nella scuola materna a Cornadella di giovedì e venerdì. Poi, martedì e mercoledì nell’ex Aporti con affaccio sul parco Balliana e tutti i sabati nel liceo linguistico Pujati con formula part-time. Una volta, con la laurea c’erano cattedre e ruolo a disposizione.
«Settimane a slalom – ha confermato la bidella, che sarà licenziata da tre scuole a fine giugno –. Ho un incarico di 15 ore nell’asilo di Cornadella, altre 12 nell’ex Aporti e 6 nel Pujati: 33 ore di lavoro distribuite su 5 giorni la settimana e un salario di 890 euro. Per l’impegno nella nursery della materna, ci sarà un incentivo a fine anno». E’ supplente da cinque anni, fa la pendolare da Vittorio Veneto («Come tanti colleghi», sottolinea i flussi interprovinciali). E’ nelle graduatorie degli enti locali a Conegliano e in quella 24 mesi degli ausiliari, tecnici e amministrativi di Pordenone: il lavoro fisso è il suo sogno da realizzare.
«Ci sono 200 precari prima di me nella graduatoria Ata di Pordenone – ha spiegato la previsione di 10 anni da precaria –. Con la laurea vorrei insegnare, ma non ci sono cattedre libere e ci si accontenta, perché la disoccupazione sarebbe terribile». I flussi dei precari della scuola dal Veneto nel Friuli occidentale sono in aumento. «La crisi batte cassa e si fanno sacrifici a volontà – ha continuato la Zamperon –. Non mi pesa al momento, ma pensare di continuare per tutta la vita sarebbe difficile».
I laureati si adattano a fare i bidelli stagionali, perché hanno il 40 per cento dei posti liberi in 48 scuole della provincia. Il lavoro spezzato sta aumentando anche per i tecnici. C’è, per esempio, chi ha tre classi a San Vito al Tagliamento e 13 ore a Pordenone nel laboratorio di chimica. Detratto il caro-benzina, restano un pugno di euro e il punteggio che va a incrementarsi.
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