Bernabei, un artista scenico da premio Oscar

Vive a Zoppola e aprirà una scuola in Friuli. Ha lavorato al fianco dei grandi, come i registi Tornatore e Sorrentino

ZOPPOLA. Ha messo la sua arte a servizio del cinema e un giorno, nei suoi pensieri nemmeno tanto lontano, aprirà una scuola per insegnare ai giovani ciò che ha appreso in vent’anni di carriera.

Stefano Bernabei è uno scenic artist, in Friuli si contano sulle dita di una mano: dipinge tele che vengono utilizzate in grandi produzioni cinematografiche e, per questo, fa parte del variegato universo di artisti – pittori e scultori in particolare – che hanno scelto di lavorare per il grande schermo.

I punti più alti della sua carriera sono state le collaborazioni con i premi Oscar Giuseppe Tornatore e Paolo Sorrentino: ha dipinto tele utilizzate in La miglior offerta, Youth e The young Pope, una serie televisiva che verrà trasmessa il prossimo anno su Sky. Bernabei vive con la famiglia a Ovoledo di Zoppola, al piano superiore della sua abitazione c’è il suo studio, il suo mondo: lo incontriamo lì e la prima domanda è inevitabile.

Com’è lavorare con registi come Tornatore e Sorrentino?

«Estremamente gratificante: sono due perfezionisti, hanno una cura maniacale dei dettagli ed è per questo, credo, che i loro film lasciano il segno. Ho avuto la preoccupazione di non soddisfarli, ma quando mi hanno detto che i miei lavori andavano bene, la gratificazione è stata enorme».

Come si diventa scenic artist?

«Il mio percorso parte dall’accademia di Belle Arti di Venezia. Dopo la laurea ho fatto diverse esperienze all’estero, fondamentali per la mia formazione, quindi sono rientrato in Italia avvicinandomi progressivamente all’ambiente cinematografico».

Il cinema, però, non è il suo unico ambito lavorativo.

«Ho decorato molti palazzi storici di Venezia, compresi alcuni tra i più prestigiosi alberghi. Mi sono perfezionato nelle forme più classiche in cui viene intesa l’arte, anche se molti miei lavori sono di genere diverso».

Intende aprire una scuola per scenic artist: cosa insegnerà ai giovani che la frequenteranno?

«Prima di tutto un metodo di lavoro, quindi la capacità di stare dentro i tempi: quando si dipinge per il cinema è un fattore fondamentale. In generale, vorrei far capire che esistono diverse forme di applicazione della pittura: si può scegliere il percorso delle gallerie, oppure quello del cinema, solo per fare due esempi».

Aprirà la sua scuola in Friuli?

«Mi piacerebbe: pur essendo di origini abruzzesi, sono nato a Pordenone e credo ci siano molti bravi pittori, in questa terra. Artisti spesso sottovalutati, mentre altri, a mio giudizio più discutibili, ottengono maggiori successi. Vorrei dare una possibilità a chi ama l’arte, consentendo a qualche giovane di fare della propria passione una professione».

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