Benzinaio truffa 2.500 clienti e la Regione: denunciato

Scoperto dalla Finanza, sequestrati 113 mila euro. Erogazioni in quantità inferiore al reale e strisciate abusive con tessere sottratte ai proprietari

PORDENONE. Truffa aggravata ai danni della Regione e frode commerciale: sono le ipotesi di reato contestate al gestore del distributore di carburante Ip-Gruppo Api di viale Grigoletti. Il trentenne Stefano Masutti è stato pertanto denunciato dalla Guardia di finanza di Pordenone.

Sono 2.581, secondo gli inquirenti, i clienti rimasti vittima del raggiro: l’importo pagato non corrispondeva all’effettiva quantità di carburante erogata. Si trattava, nella maggior parte dei casi, di clienti abituali che avrebbero subito più volte la “cresta” sul pieno all’impianto di viale Grigoletti, molto frequentato per la sua posizione strategica.
Sono stati congelati oltre 113 mila euro a carico del titolare della pompa di benzina.

Il sequestro preventivo per equivalente del profitto dei reati contestati è stato eseguito dalle Fiamme gialle di Pordenone, su disposizione del giudice per le indagini preliminari. La richiesta è partita dal sostituto procuratore Maria Grazia Zaina, titolare del fascicolo.

Le indagini sono nate a seguito delle segnalazioni di alcuni clienti, insospettiti da ripetute anomalie. I quantitativi di carburante erogati apparivano palesemente inferiori a quelli che invece avevano pagato. È scattata così l’attività investigativa della Guardia di finanza per individuare il meccanismo della presunta truffa.

Per riuscirci, le Fiamme Gialle, ai comandi del colonnello Fulvio Bernabei, hanno incrociato migliaia di tracce informatiche, che erano state archiviate in varie banche dati (dagli istituti di credito alle banche dati regionali).

In tal modo gli investigatori della Guardia di finanza sono riusciti a individuare oltre 8.200 erogazioni di carburante in quantità inferiore rispetto a quella pagata a danno di 2.581 clienti. Complessivamente, dunque, l’ammontare della truffa ai clienti si attesta su 99.460 euro.

Un secondo filone di indagine riguarda invece la truffa ai danni dell’ente regionale. È emerso che sono state registrate, attraverso l’apposito lettore della tessera carburante erogazioni mai effettuate o effettuate in quantità inferiore.

Allo scopo sono state utilizzate carte regionali dei servizi agevolati che erano state lasciate a bordo dei veicoli affidati dagli stessi ignari clienti alla stazione di servizio per piccole manutenzioni. Altre tessere sono state recuperate da vetture delle quali il gestore dell’impianto avrebbe avuto, a vario titolo, la disponibilità.

In sostanza, stando alle accuse, sarebbero state sfruttate 113 tessere diverse, per un totale di 1.171 strisciate illecite nel lettore. Fatto che avrebbe comportato un danno per le casse regionali di 14.460 euro.
Da qui la richiesta del pm Zaina del sequestro preventivo per la somma complessiva di 113 mila euro.

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