Behrami, il doppio ex: «Con la salvezza i bianconeri perdono stimoli, ma daranno problemi alla Lazio»

L’ex, che vive a Udine e ha giocato anche in biancoceleste, parla della squadra di Sottil e della prossima sfida di campionato

Stefano Martorano

«Conoscendo i Pozzo penso che avrebbero voluto trovarsi più in alto in classifica, quindi non saranno soddisfatti, ma la squadra è stata gestita bene da Sottil, e vedrete che l’Udinese farà soffrire anche la Lazio». Valon Behrami parla con assoluta cognizione di causa dell’Udinese che domenica sera cercherà il riscatto con la Lazio, nel posticipo delle 20.45 sotto l’arco del Friuli.

Sarà perché a un anno dal ritiro ha deciso di stabilirsi a Udine con la famiglia, scegliendo il cuore della città che tanto piace anche alla moglie, la campionessa svizzera di sci Lara Gut, o sarà per la competenza palesata anche dalla app di Dazn, dove è sempre più disinvolto nel suo nuovo ruolo di opinionista in “Tutti bravi dal divano”, la trasmissione che lo vede ogni settimana in diretta, sta di fatto che l’ex centrocampista parla dell’Udinese come se ci giocasse ancora.

Behrami, vivendo a Udine avrà sentito qualche brusio dopo il ko di Firenze, dove l’Udinese ha sbagliato l’ennesimo approccio alla partita.

«Udine è una realtà che conosco bene e so che una volta raggiunto l’obiettivo principale della salvezza, lontano dalla zona calda, è davvero difficile trovare gli stimoli. Anche quando giocavo io qui a Udine c’era questa sensazione, ma è solo un problema di testa».

Quindi può essere un problema esclusivamente dei giocatori?

«Per me lo era. Se non mettevo la testa al 100% dentro la partita non ero performante, al punto che era meglio non giocare. Bastava essere al 95% che mi sentivo un giocatore di serie B, mentre al 100% ero uno da massimo livello, quindi basta poco».

I bianconeri di Sottil hanno dato spesso questa sensazione...

«Sono tutti di alto profilo, però hanno bisogno di stimoli e motivazioni per fare grandi risultati. Al contrario invece si perde, ma l’Udinese ha anche dimostrato di sapersi riaccendere preso lo schiaffo, anche nella stessa partita».

È stato questo il vero limite che ha inciso sulla stagione?

«Bisogna distinguere. Il vero limite per fare un salto in più sono stati gli infortuni, a partire da quello di Deulofeu, e poi gli ultimi di Success e Beto, ma l’Udinese ha fatto un grande campionato. Conoscendo i Pozzo, penso che avrebbero voluto trovarsi più in alto in classifica, e quindi non saranno soddisfatti, ma la squadra è stata gestita bene da Sottil e la classifica è ottima. Non c’è mai stato un periodo di reale sofferenza e ho sempre visto una squadra viva anche nei momenti di difficoltà. E a questo ci aggiungo anche il fatto che finalmente non si è cambiato allenatore, un segnale che ha confermato le attese».

A proposito di testa e di big, la sfida con la Lazio promette un’Udinese “sul pezzo”?

«Sì, e per due motivi atletici legati tra loro. Il primo è la fisicità dell’Udinese, che la Lazio può soffrire, e il secondo è legato proprio allo stato di forma attuale della squadra di Sarri che ha spinto tanto per crearsi un buon margine in prospettiva Champions. Pensavo che senza coppe la Lazio gestisse meglio certe partite, e invece sono emerse delle difficoltà».

Non a caso sono arrivati solo quattro punti nelle ultime cinque per i biancocelesti...

«Proprio di recente ho chiesto a Sarri del calo fisico, e lui mi ha risposto che la squadra sta bene. La mia impressione, invece, è che si sia perso brillantezza, ha chiesto molti ripiegamenti in fase difensiva a Milinkovic e Luis Alberto e nella mediana a tre due giocatori così che faticano è poi chiaro che si aprono un po’, concedendo qualcosa».

È un problema che ha anche l’Udinese con Samardzic mezzala...

«Samardzic nasce trequartista e giocatori con così tanta qualità devono mettere nel bagaglio il lavoro della fase difensiva, ma non è semplice e si vede che si trova scomodo in certe situazioni. Quando invece sente la libertà di puntare guardando la porta è tutto diverso ed entra nelle partite. Giocando così all’Udinese servirebbe anche un Fofana con cui poter crescere. Il discorso è valso anche per De Paul che ha trovato grinta e cattiveria in un processo di crescita».

E se l’Udinese cambiasse modulo in futuro potrebbe agevolare, secondo lei, la crescita di alcuni suoi giocatori?

«Rispondo con una battuta dicendo che un po’ tutti sappiamo che a Udine si può cambiare la maglia, ma non il modulo, quindi non penso che accadrà».

Behrami, un’ultima domanda: come finirà la volata per i primi quattro posti che valgono la Champions?

«Andrà considerata la posizione della Juventus, e a sensazione credo che il Milan, pur essendo in difficoltà, alla fine arriverà più avanti della Roma».

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