Basta videogames, i giovani vanno a giocare alla guerra

La proposta del Comune di Forni Avoltri per riportare i ragazzi all’aria aperta. Solo due famiglie contrarie su 22, coinvolti anche alpini e una società sportiva
FORNI AVOLTRI. Giochi di guerra per aggregare la gioventù. È l’insolita proposta del Comune di Forni Avoltri che ha coinvolto i “suoi” ragazzi e le ragazze dai 14 ai 17 anni - studenti che frequentano diversi istituti superiori della provincia, ma tutti residenti in paese - in una “partita” di soft-air (attività ludico/sportiva basata su tecniche, tattiche e usi militari che prevede l’utilizzo di armi ad aria compressa) denominata “For Teen Softair Day”, nome creato giocando sull’assonanza di “fourteen” (14 in inglese) e “For”, Forni in carnico.


Sabato scorso il Comune ha dato l’avvio a un progetto di aggregazione rivolto ai propri adolescenti, organizzando assieme all’associazione sportiva Falchi della Carnia di Zuglio (la cui attività si concentra appunto nella pratica del soft-air) una giornata all’insegna della simulazione di guerra immersi nella natura.


L’assessore alle politiche giovanili, Patrizia Gaier, ha spiegato il perchè dell’iniziativa. «Sedici fra ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, sono stati ricevuti dagli alpini di Zuglio che li hanno calorosamente accolti nella loro sede, per poi recarsi tutti insieme sul campo da gioco dei Falchi della Carnia e cimentarsi in un mini-torneo di softair. I giovani sono rientrati a casa stanchi, ma contenti per questa nuova avventura che li ha visti cimentarsi in quella che può comunque essere considerata una pratica sportiva all’aria aperta, coinvolti in un gioco di squadra e di collaborazione per salvare la terra da un terribile virus, disinnescare falsi missili e salvare un ponte strategico».


L’idea, certamente insolita, era quella di distogliere i giovani dall’inedia o dai pomeriggi trascorsi davanti alla televisione, ai videogiochi e al computer per riportarli alla natura. «Ne abbiamo discusso in municipio, poi – prosegue Gaier – abbiamo parlato con alcuni ragazzi, che ci hanno proposto il soft-air».


Ne è seguito un approfondimento, da parte dell’amministrazione comunale, sul tipo di attività proposta, giungendo alla conclusione che «più che un gioco di guerra, il soft-air è un’attività ludico-sportiva che in più insegna a rispettare le regole. Oltre al gioco di squadra, la partita ha portato i ragazzi a contatto con la natura, insegnandone il rispetto e la tutela. I Falchi della Carnia hanno stilato, pena l’uscita dal gioco, un elenco di regole imprescindibili tra cui, oltre a quelle di gioco, erano enumerati il rispetto dell’area di gioco e degli animali e il divieto di abbandono dei rifiuti».


L’assessore commenta che su 22 ragazzi compresi in quell’età, ben 16 vi hanno preso parte, con l’assenso dei genitori, alcuni dei quali hanno anche manifestato l’interesse e la volontà di accompagnare fattivamente i loro figli in questo gioco. Fra quanti non hanno ritenuto di prendere parte alla giornata solo due alunni, i cui genitori hanno dichiarato di non apprezzare questa tipologia di attività. Gli altri assenti, invece, non hanno partecipato perché malati o impegnati in appuntamenti sportivi precedentemente assunti.


L’assessore Gaier, dopo aver fugato «i dubbi di quanti, a mio avviso sbagliando, pensavano si trattasse di un gioco violento. Nulla di più falso: molti videogiochi, seppure virtualmente, sono molto crudi e violenti: aggettivi che proprio non trovano collocazione in questo gioco-sport», considerato l’esito positivo espresso dai ragazzi e dai genitori, sta già pensando di far diventare il “For Teen Softair Day” un appuntamento fisso per gli adolescenti di Forni Avoltri.


Riproduzione riservata © Messaggero Veneto