«Basta tagli alla sanità» Urologo contro la Regione

«Oggi la sanità della nostra regione viene tagliata, i cittadini si vedono negare sempre più il diritto alla salute e i medici, impotenti davanti all’arroganza della politica, vengono privati delle risorse necessarie per offrire ai propri cittadini un servizio di qualità».
È un attacco frontale in piena regola alla politica sanitaria della Giunta Serracchiani quello che un medico dell’ospedale di Gorizia, il dottor Sebastiano Callari (specialista urologo). Un fatto decisamente insolito, sia perché i medici sono solitamente molto cauti, per non dire restii, nel prendere posizione in modo così drastico sia perché Callari, che è considerato un po’ il numero 2 del reparto dopo il primario Leonardo Zappalà (e quindi in pole position per subentrargli quando, probabilmente il prossimo anno, lo stesso Zappalà andrà in pensione) non aveva mai effettuato sortite di questo tipo e non fa il politico di professione, anche se da qualche tempo sono note, negli ambienti ospedalieri e non, le sue simpatie per un partito decisamente antagonista alla giunta regionale di centro-sinistra.
Lo spunto per l’affondo anti-giunta regionale, con un post pubblicato sul proprio profilo Facebook, invitando addirittura i propri amici sul social network a condividerlo nelle rispettive bacheche, è derivato all’urologo da un convegno di specialisti svoltosi a Riccione al quale ha partecipato, insieme a molti colleghi provenienti da tutta Italia e con ospiti internazionali. «Ritornato a casa – ha postato su Facebook – sono stato assalito da una profonda tristezza, un po’ per il brutto tempo e molto per una riflessione di cui vi faccio partecipi. Quando nel 1987 arrivai all’ospedale di Gorizia e cominciai a frequentare il reparto di urologia ebbi l’impressione di lavorare in uno dei migliori reparti urologici d’Italia. Certo – continua la nota di Callari – vi era l’entusiasmo di un giovane trentenne, ma non ero molto lontano dalla verità. Oggi nel 2015 la sanità di questa regione viene tagliata, i cittadini si vedono negare sempre più il diritto alla salute ed i medici impotenti davanti all’arroganza della politica, vengono privati delle risorse necessarie per offrire ai propri cittadini un servizio di qualità».
Come si può vedere, il medico non fa riferimento in modo specifico al proprio reparto né all’ospedale di Gorizia, ma fa un discorso di carattere generale: «In particolare – osserva – confrontandomi con i medici di altre regioni sono umiliato dall’impossibilità di disporre delle nuove tecnologie. Per i risparmi voluti in Fvg, siamo rimasti gli unici chirurghi a non disporre della chirurgia robotica. Un’intera generazione di chirurghi del Fvg rimasti indietro, arretrati rispetto a tutte le altre regioni e con un gap di impreparazione tecnica ormai incolmabile. Chiunque lo abbia voluto o deciso e per qualunque motivo lo abbia fatto – è la conclusione – si è macchiato di una colpa ed è responsabile di una ferita che resterà insanabile».
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