«Base di Aviano strategica: nessun taglio imminente»

AVIANO. «E’ in corso un aggressivo processo di ristrutturazione e ridimensionamento delle strutture dell’Aeronautica militare. Nell’immediato non vi sono progetti di ridimensionamento di Aviano e Rivolto. Dovessero cambiare i presupposti, saremo obbligati a rivedere tale situazione. Le decisioni, però, vengono prese a Roma, in funzione delle linee di indirizzo dell’autorità politica». Lo ha detto ieri, a margine della cerimonia di cambio di comando al Pagliano e Gori, il generale di brigata aerea Claudio Gabellini, comandante delle forze da combattimento dell’Ami.
Sulla presenza di atomiche ad Aviano, sui relativi lavori di ammodernamento della Base, sull’ipotesi che tali ordigni non siano stati stoccati in modo sicuro – secondo quanto emerso da un’indagine de L’Espresso che aveva sentito uno dei maggiori esperti americani in materia, Hans Kristensen, direttore del “Nuclear Information Project” – il generale si è limitato a dire di «aver letto e preso atto dello scritto. Il corretto interlocutore è lo Stato Maggiore della difesa, a Roma».
Il generale Gabellini, intervenendo alla cerimonia di passaggio delle consegne tra il colonnello Valentino Savoldi, destinato a Roma, e il parigrado Stefano Cianfrocca, in una Base “sguarnita” di F-16, rischierati in Turchia e Afghanistan, ha spiegato che «l’Aeronautica militare è al centro di un processo di ristrutturazione che ha portato a scelte dolorose tra cui le chiusure di stormi e reparti.
L’Ami ha recepito le linee di indirizzo del vertice politico e sta operando per ridurre i propri organici». Tale ristrutturazione non dovrebbe riguardare Aviano, «una delle realtà più radicate nel territorio e principale base di collaborazione tra Italia e Stati Uniti. Considerati gli investimenti compiuti, non credo sia in vista un ridimensionamento».
Quanto alla cerimonia di cambio di comando, vi hanno preso parte i vertici istituzionali e militari del Friuli occidentale. In via straordinaria, anche un discreto numero di avieri dell’aeroporto di Rivolto, dove il neocomandante aveva cominciato la carriera da sottotenente, 21 anni fa.
Il colonnello pilota Stefano Cianfrocca, infatti, nato a Roma nel 1970, è entrato in Aeronautica nel 1989 frequentando il corso Leone IV. Brevettato pilota militare nel 1994 negli Usa, ad agosto dello stesso anno era stato assegnato al 14° gruppo del secondo stormo di Rivolto, dove aveva volato su Amx fino al febbraio 1999, quando fu promosso comandante di squadriglia.
«E’ un ritorno gradito – ha detto –. Quando, a giugno, mi era stato prospettato questo incarico, ho subito accettato; sono ben consapevole dell’accoglienza di questo territorio». Rivolgendosi ai rappresentanti del 31° Fighter wing (col vicecomandante colonnello Bryan Wolford) ha poi detto di «essere anche vostro comandante», in quanto responsabile di tutte le componenti della struttura aeroportuale.
«So di poter contare su di voi, in una Base strategica per la Nato». Il colonnello Savoldi, invece, lascia «un aeroporto motivato e pronto per le prossime sfide».
Sindaci dell’hinterland, presidente della Provincia e primo cittadino del capoluogo, club delle Frecce, comandanti onorari, in molti hanno partecipato alla cerimonia, i cui momenti clou sono stati scanditi dalla fanfara della prima regione aerea dell’aeronautica.
Tra il pubblico, inoltre, il cantante Bobby Solo, Sonia Borgonovo, già volto noto all’Isola dei famosi, e il friulano Fermo Missarino, che lo stesso giorno, 19 anni prima, assumeva il comando del Pagliano e Gori.
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