“Baretto”, tornano gli antichi sapori della città
Piatti della tradizione per condividere la festa. E arredi sono in parte “regalati” dai clienti

SACILE. Vini doc, vecchi sapori e il fascino di Sacile nella centenaria Sagra dei osei è anche quello che seduce il palato nello slalom tra chioschi, ristorantini e vecchie osterie. In via Garibaldi, per esempio, la tradizione è quella di un menù per tutti: trippa, quaglie con polenta, spuma («come negli anni Cinquanta», dicono al banco), crostini e piatti della cucina di sempre. «Tradizione è la parola d’ordine – ha detto Paola, la titolare –. “Il baretto” ha una storia lontana che affonda le radici nell’Ottocento a Sacile e manteniamo la rotta su questi valori». Il fattore originale: l’arredo. «Tanti elementi dell’arredo – ha aggiunto Paola – sono ricordi dei clienti». Rapporti e sapori veraci e quando la sagra entra nel vivo, dopo Ferragosto, anche le frasche appese sopra ai tavoli esterni in via Garibaldi sono all’antica. In pieno centro storico, il locale conserva intatto il fascino delle vecchie osterie. I sacilesi rimpiangono anche il vecchio locale in Campo Marzio: da anni ha chiuso i battenti e quello che resta è l’insegna.
«Cin cin alla sagra – hanno alzato i calici ieri i clienti del Baretto in via Garibaldi – e lunga vita alla vecchia Sacile». Lo slalom tra i sapori è un altro aspetto della sagra: piatti al dente anche in via Carducci dove l’Associazione per gli anziani ha acceso i fornelli e riempito i tavoli. «Un modo per stare insieme e divertirsi – hanno detto i volontari con Maria Grazia Gargan –. Buoni sapori e il piacere è quello di condividere la festa».
Pienone alle casette aperte in piazzetta Cavour, idem nei caffè, pasticcerie in piazza del Popolo, via Mazzini perché anche il palato vuole la sua parte. Prossimo appuntamento: la “Mangialonga” rilanciata nel 2016 dalla Pro Sacile. Iscrizioni aperte per il “tour del palato” programmato il 25 agosto: Franca Busetto, presidente della Pro Sacile, ha consacrato la città capitale del gusto. Turisti dei sapori, fatevi avanti per prenotare. «Nel “tour” si possono conoscere le bellezze urbane, la storia della città, le sue tradizioni – dicono alla Pro – e sapori».
(c.b.)
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