Barcis, i topi mangiano il cavo: cellulari senza rete e pos fuori servizio

. Il guasto riguarda la compagnia Vodafone e si protrae da oltre una settimana: disagi per residenti, esercenti e turisti. Parcometri fuori uso: perdita enorme per le casse comunali

Fabiano Filippin
Un suggestivo scorcio del Lago di Barcis con i suoi bellissimi colori
Un suggestivo scorcio del Lago di Barcis con i suoi bellissimi colori

I topi si mangiano letteralmente un cavo e un intero paese piomba nel medioevo tecnologico, senza rete per cellulari e Pos con cui pagare i servizi quotidiani. Succede a Barcis dove il sindaco Claudio Traina è costretto a rivolgersi per l’ennesima volta al Prefetto per risolvere una situazione al limite del surreale. Il guasto riguarda la compagnia Vodafone e si protrae da oltre una settimana.

I disagi sono gravissimi per una realtà che proprio in questo periodo ospita il maggior flusso turistico dell’anno: gli esercenti non riescono a raccogliere le prenotazioni o a fatturare, con disdette e visitatori infuriati per i disservizi. Non funzionano nemmeno i parcometri dislocati sul territorio comunale, con una perdita enorme per il bilancio dell’ente locale.

La prima segnalazione ufficiale di Traina al colosso delle telecomunicazioni risale allo scorso 4 agosto dopo alcuni giorni di tilt completo. Dopo un’altra serie di attese e garanzie di intervento, l’amministratore è ricorso al rappresentante di Governo perché supporti l’azione del municipio a fianco di residenti e villeggianti.

«Ci è stato spiegato che tutto dipende da un non meglio precisato intoppo provocato dai roditori – ha scritto nella propria nota il primo cittadino –. Non sappiamo dove si troverebbe questa infrastruttura colpita dai topi, fatto sta che così non si può continuare. Al momento sono centinaia gli utenti potenzialmente esposti a problemi, anche di pubblica sicurezza. Ricordo infatti che la Valcellina non dispone di buoni collegamenti telefonici e stradali, con l’oggettivo rischio di non poter allertare i soccorsi in caso di sinistri o malori».

La speranza è che l’attivazione di un garante come la Prefettura induca i tecnici a trovare rapidamente una via di uscita. E con rapidamente si intende prima di Ferragosto, quando la vallata sarà al culmine delle presenze e di viavai di veicoli.

Traina ha infine puntato il dito contro «le politiche aziendali che spesso non si conciliano con le esigenze del nostro territorio». Cosa intenda con questo monito il sindaco è presto spiegato dopo anni di disagi che in passato hanno spinto persino il viceministro Vannia Gava e il celebre scrittore Mauro Corona a scendere in campo per far riparare questo o quel guasto specifico.

«La montagna è poco abitata e non creiamo budget – è l’amaro messaggio –. Ci sono più abitanti in un condominio di Milano che in tutta la Valcellina. Ma non per questo non vanno effettuati i dovuti investimenti. Prima era il maltempo la causa ufficiale degli improvvisi black out, ora ci si mettono pure i topi. Se fare le manutenzioni in montagna diventa antieconomico, le grandi aziende del settore lo dicano pubblicamente e cerchino una soluzione politica coinvolgendo Regione e Stato».

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