Bandiera arcobaleno, Comune indeciso

La giornata internazionale contro l'omofobia. Udine la esporrà nel weekend in occasione della ricorrenza internazionale. Ma a Pordenone Pedrotti attende il via libera dalla maggioranza

PORDENONE. Dopo la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, la maggioranza di Claudio Pedrotti è messa nuovamente alla prova.

A sollecitare la politica ancora una volta è Arcigay-Arcilesbica che ha chiesto – anche alla città di Pordenone – di esporre la bandiera arcobaleno in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, che ricorre il 17 maggio. Udine – che ieri ha presentato in conferenza stampa una serie di iniziative – ha già aderito. Pordenone prende tempo.

Il sindaco. «La mia posizione personale è nota – dice il sindaco Claudio Pedrotti –, personalmente non ho alcuna contrarietà. Ma visti i precedenti voglio discuterne prima con la mia maggioranza».

I precedenti altro non sono che l’interrogazione, presentata da due consiglieri del Partito democratico (Gregorio Martino e Marco Bonazza), contro la trascrizione del matrimonio di una coppia gay.

In quel caso Pedrotti è andato avanti “in solitaria”, ma è evidente che su un’iniziativa che riguarda la lotta all’omofobia vuole pesare prima i suoi “compagni di viaggio”. In questi giorni seguiranno incontri più o meno informali per decidere «in tempi molto stretti» dice il sindaco.

Arcigay. «Abbiamo chiesto a Pordenone come a Udine alcune iniziative in occasione di questa ricorrenza – spiega il presidente di Arcigay, Deperu –. L’auspicio naturalmente è che Pordenone raccolga l’appello ad esporre la bandiera, come ha fatto Udine. Dopo il coraggio del sindaco nel trascrivere il matrimonio di una coppia gay, sarebbe un passo indietro per la politica non partecipare alla giornata internazionale contro l’omofobia».

Da sabato e fino al 28 maggio nel palazzo del municipio di Udine sarà appesa una bandiera con i colori dell’arcobaleno, larga 3 metri e alta 1,80, per testimoniare la propria contrarietà alle discriminazioni contro la comunità lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).

Da Pordenone l’associazione si attende anche altro: «Come l’adesione alla Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere (Ready) – prosegue Deperu –. I Comuni di Udine e Trieste hanno aderito, così come le Province di Gorizia e Trieste. Siamo ancora in attesa di un riscontro da parte di Pordenone».

L’evento. Sabato intanto la Regione con l’Assessorato lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, ricerca e università, alla presenza dell’ufficio scolastico regionale e dell’Unar, a Udine sarà presentato il risultato del progetto di Arcigay e Arcilesbica negli Istituti scolastici del Friuli Venezia Giulia per contrastare il bullismo omofobico.

«Si tratta di un momento molto importante – analizza Deperu – e il fatto che sia promosso dalle istituzioni è la miglior risposta a quanti, specialmente attraverso i social network, continuano a dare informazioni false sul progetto di Arcigay. Un progetto che si base sulla condivisione con gli organismi scolastici oltre che con i dirigenti».

I risultati. In regione sono state un centinaio le classi coinvolte quest’anno «e se consideriamo il numero dei ragazzi e il fatto che ciascuno di loro ha una famiglia, l’azione del progetto è molto più diffusa».

In provincia sono state interessate anche tre scuole medie «e quest’anno siamo riusciti a entrare anche al liceo Grigoletti dove, due classi, hanno portato avanti un laboratorio con la collaborazione di Cinemazero.

Ai ragazzi è stato dato il compito di creare uno spot contro l’omofobia. Il risultato sarà presentato sabato mattina, nel corso del convegno promosso dalla Regione, e poi la settimana prossima a Pordenone, in una serata a tema a Cinemazero».

Passo dopo passo, anno dopo anno, il progetto dell’associazione cresce «e con esso – sintetizza Deperu – speriamo cresca anche la cultura della tolleranza e del rispetto per i tanti volti della diversità».

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