Banda di napoletani truffava le concessionarie del Friuli: dieci arresti

La banda, fornendo documenti risultati completamente falsi, ingannava i venditori delle concessionarie di automobili, alle quali richiedeva un prestito, per l’intero valore del mezzo, con le società finanziarie che venivano di volta in volta proposte. Poi le auto venivano rivendute

UDINE. L’attività investigativa iniziata alla fine del mese di ottobre 2012 dalla Sottosezione Polizia Stradale di Amaro, ha portato alla luce un’organizzazione criminale, residente in Campania, dedita alla commissione di truffe in danno di concessionarie di autoveicoli e di società finanziarie, il tutto con l’ausilio di falsa documentazione identificativa (carte d’identità, tessere sanitarie e buste paga).

L’imput è stato dato da una segnalazione pervenuta da parte di una società finanziaria, in merito ad un tentativo di truffa posta in essere da alcuni soggetti campani alla concessionaria auto “Michelutti Srl” di Gemona del Friuli.

La Polizia ha indivuduato, dopo un’indagine, un sodalizio criminale di origine napoletana, dedito alle truffe nelle Provincie del Nord, in particolar modo Udine, Gorizia, Pordenone e Trieste, nonché del Centro Italia.

La ricostruzione dei vari eventi ha permesso di stabilire che le azioni delittuose si sono consumate tra il mese di ottobre 2011 ed il mese di settembre 2012.

In particolar modo, la banda, fornendo documenti d’identità, tessere sanitarie e buste paga, documenti risultati completamente falsi, traeva in inganno i singoli venditori delle concessionarie di automobili, alle quali richiedevano un prestito, per l’intero valore del mezzo, con le società finanziarie che venivano di volta in volta proposte.

Quando la pratica di finanziamento veniva accolta, dopo qualche giorno, previo bonifico da parte della finanziaria, il veicolo veniva immatricolato e consegnato al “truffatore”; le autovetture indebitamente ritirate, venivano successivamente rimesse su mercato attraverso compiacenti autosaloni con sede nel capoluogo campano, oppure tramite una concessionaria auto con sede nella Provincia di Firenze, ovvero venivano commercializzate sui noti siti web che trattano la compravendita di questa tipologia di “articolo”, oppure ancora, venivano immediatamente radiate dalla circolazione italiana per poi essere rimesse sul mercato tedesco.

I nominativi cui è intestata la falsa documentazione, sono di fatto cittadini italiani realmente esistenti (per quanto riguarda il nome e cognome, luogo e data di nascita), con la particolarità che tutti risultano essere assessori o consiglieri nell’ambito delle rispettive amministrazioni comunali sparse in tutta Italia.

Per quanto concerne le buste paga falsificate, queste non risultavano destare particolare sospetto, poiché emesse da enti pubblici, quali aziende ospedaliere, o da autorevoli società come “EsseLunga”, Coop, ecc.”.

Le autovetture acquistate sono da considerarsi della categoria così detta “utilitaria”, comunque di importo inferiore ai 15.000 euro circa, perciò completamente finanziabili e facilmente “rivendibili”.

Gli autori del reato trattavano preferibilmente, solo autovetture in “pronta consegna”, definendo possibilmente, la pratica nello stesso giorno di presentazione.

La stipula del contratto è sempre stata fatta a nome di una singola persona, tranne in un singolo episodio, ove è subentrata in qualità di coobbligato del finanziamento, un altra persona.

In tutti i casi, i soggetti, in virtù della completezza di pratica gestionale della concessionaria, fornivano numeri di telefono fisso, prevalentemente rilasciati dalla compagnia “Eutelia” ed utenze cellulari, per lo più rilasciate da gestore Vodafone, tutte attivate in un dealer sedente in Marano di Napoli.

Sono stati appurati una trentina di episodi delittuosi, alcuni dei quali hanno interessato le sotto elencate concessionarie con sede nella Provincia di Udine: La concessionaria “Michelutti Srl” di Gemona, la concessionaria “Mittelcar Srl” di Cassacco, la concessionaria “Automania Italia Srl” di Buja, la concessionaria “Autostar Spa” di Tavagnacco, la concessionaria “Pronto Auto Srl” di Tarcento, la rivendita auto “Lepore Srl” di Gemona del Friuli.

Per contro, sono state individuate altre concessionarie dislocate sul territorio nazionale, attenzionate dal sodalizio criminale, tali concessionarie sono state localizzate nelle Provincie di Savona, di Imperia, di Ferrara, di Bologna, di Chieti, di Parma, ecc..

L’attività investigativa, condotta dalla Sottosezione Polizia Stradale di Amaro, comandata dall’Ispettore Capo Sandro Bortolotti, unitamente alla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Napoli – Aliquota Polizia di Stato, si è concretizzata con la richiesta di 10 misure cautelari, peraltro tutte concesse dal Gip del Tribunale di Napoli.

I soggetti destinatari di tali misure sono :

Maria Incoronato, del 1984, Stefano Sommella del 1989, Francesco Incoronato del 1983, Rosetta Penza del 1967 , Veronica Metallidel 1988 , Roberto Tango del 1952 , Angelo Sarpa del 1960, Luigi Santilli del 1947 e Rosario Rischio del 1968.

Sette misure sono state eseguite a Napoli e Provincia, una è stata eseguita in Provincia di Macerata ed una in Provincia di Teramo.

All’appello manca una persona, ideatore e vertice dell’organizzazione criminale, il quale si è reso irrintracciabile, ed tutt’ora ricercato dalle forze dell’ordine

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