Banda delle ville, appellata la sentenza

PASIANO. Banda delle rapine in villa tra Friuli e Veneto, si va verso il processo d’appello. La pubblica accusa, infatti, ha impugnato l’unica sentenza di assoluzione, le difese, viceversa, le quattro di condanna.
Il processo con rito abbreviato si era concluso alla fine di giugno dello scorso anno davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Venezia Roberta Marchiori. In autunno sono state depositate le motivazioni e ora accusa e difesa avanzano le contromosse.
Eduart Arapi Mastrangioli, 32 anni, albanese con domicilio a Cessalto, difeso dall’avvocato Mauro Serpico, era stato condannato a sei anni e quattro mesi di reclusione e 1.800 euro di multa; Edouard Lufi, 25 anni, di Cessalto, assistito dall’avvocato Fabio Pinelli, a cinque anni e quattro mesi di reclusione e 1.500 euro di multa; Massimo Di Giovanni, 30 anni, di Ponte di Piave, difeso da Salvatore Rizzo, a sei anni, un mese e 20 giorni di reclusione e 1.800 euro di multa; Ledjan Lugja, 25 anni, di Cessalto, difeso dall’avvocato Renato Speranzoni, a sei anni di reclusione e 1.800 euro di multa. Erano stati ritenuti colpevoli per quasi tutti i capi di imputazione, ad eccezione della detenzione di armi.
Assoluzione piena, invece, da tutti i capi di imputazione, per Corrado Di Giovanni, 51 anni, di Rivarotta di Pasiano, rappresentante di vernici per mobili alla Citver di Meduna di Livenza, in un primo momento ritenuto dagli inquirenti la “talpa” del gruppo che avrebbe passato le informazioni al cugino che, a sua volta, le avrebbe girate al resto degli indagati. Assistito dagli avvocati Michele Attanasio e Giampaolo Bevilacqua, dopo 14 mesi di carcere e uno di domiciliari (ai quali era stato posto dopo due ricorsi per Cassazione e una pronuncia del Riesame), appena letto il dispositivo era tornato in libertà.
Tra pochi giorni dovrebbe essere fissata l’udienza di appello.
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