Banche venete, il decreto per i rimborsi ai soci rinviato di un altro mese

UDINE. Bisognerà aspettare almeno un altro mese prima di vedere pubblicati, nero su bianco sulla Gazzetta Ufficiale, i decreti attuativi che daranno linfa e gambe al Fondo governativo di ristoro, con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro in 4 anni, per i risparmiatori traditi.
È quanto emerso al termine di una serie di incontri e colloqui che il gruppo di associazioni “Uniti per il Fondo” (per il Friuli Venezia Giulia era presente Consumatori attivi) ha avuto con i rappresentanti delle principali forze politiche (M5s, Lega, Forza Italia, Pd e Fratelli d’Italia) e del Consiglio di Stato ieri a Roma.
«La rassicurazione più importante che abbiamo avuto - ha detto la presidente di Consumatori attivi, l’avvocato Barbara Puschiasis - è che nessun partito vuole ostacolare o modificare il Fondo approvato con la Legge di Bilancio. Sappiamo che adesso i decreti attuativi sono in fase di controllo da parte dell’ufficio legislativo del Governo, quindi passeranno al Consiglio di Stato, che ha un mese di tempo per sollevare eventuali obiezioni. Se non ci saranno rilievi, come è quasi scontato in casi del genere, la documentazione tornerà a palazzo Chigi per le firme definitive e per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale».
In particolare le associazioni che rappresentano i risparmiatori hanno chiesto a Lega e Movimento Cinque Stelle, principali “attori” di un futuro Esecutivo, di inserire nel contratto di Governo un punto specifico riguardante proprio il risparmio tradito.
«La Lega si è dichiarata assolutamente pro fondo - ha aggiunto Puschiasis -. È stato condiviso il fatto che al momento il Fondo ha pochi soldi in cassa e pure l’esigenza di partire subito con i ristori. La situazione si sta rapidamente deteriorando per i coinvolti nel crac: basti pensare che in Veneto l’associazione “Inoltre” che raccoglie richieste di aiuto da parte di chi ha perso il denaro con BpVi o Veneto Banca, ci ha appena comunicato che ci sono 600 persone a rischio suicidio. E anche in Friuli i gruppi di auto mutuo aiuto, avviati un paio di anni fa, hanno ancora oggi decine di utenti».
Intanto, secondo fonti romane, nella risoluzione congiunta M5s e Lega sul Def (Documento di economia e finanza) che sarà presentata la prossima settimana nelle aule di Camera e Senato, ci sarà l’impegno per i ristori ad azionisti e obbligazionisti delle due ex Popolari venete.
Sulle riunioni con i rappresentanti dei consumatori, è intervenuta anche la deputata del Pd Debora Serracchiani. «I rimborsi sono un atto dovuto alle persone e al territorio, gente che col proprio lavoro hanno contribuito alla crescita del Nordest e di tutto il Paese, e che da un giorno all’altro si sono ritrovate tradite - ha dichiarato Serracchiani -. Dare il massimo impegno affinché siano almeno risarcite secondo quanto previsto dalla legge è un obbligo di tutta la politica, credo al di là di colori politici o della volontà di intestarsi un merito: va fatto e basta».
La richiesta, portata al tavolo e condivisa dai deputati del Pd, tra i quali anche il vicepresidente della Camera Ettore Rosato, prevede di sollecitare il Governo affinché sia completata la procedura di approvazione del decreto previsto dalla legge istitutiva del Fondo di ristoro degli azionisti e obbligazionisti danneggiati dalle banche venete, cioè la Legge 27 dicembre 2017, numero 205, articolo 1, commi 1106-1109.
«Questa è l’unica possibilità da parte del risparmiatore per ottenere un ristoro concreto a fronte delle perdite subite e - ha aggiunto Serracchiani - bisogna che l’erogazione avvenga in tempi congrui. Proprio su questo abbiamo assicurato il nostro impegno».
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