Bancarotta, gravi indizi per padre e figlio

Il Riesame conferma il carcere per Giuseppe Sistro e dispone i domiciliari per Agostino
Bumbaca Gorizia Controlli Finanza
Bumbaca Gorizia Controlli Finanza

SAN GIORGIO DI NOGARO. Il Tribunale del Riesame di Trieste ha confermato i gravi indizi di colpevolezza che avevano portato il gip di Udine a emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Sistro, detto Paolo, 58 anni, e del figlio Agostino (33), amministratori della Commerciale Friuli srl di San Giorgio di Nogaro (Udine). Padre e figlio, indagati insieme ad altre cinque persone per bancarotta fraudolenta, erano stati arrestati il 19 settembre. Il Riesame ha confermato il carcere per Paolo e ha disposto gli arresti domiciliari per Agostino. La Procura di Udine aveva insistito nel chiedere la misura per il rischio di reiterazione del reato. Secondo l’accusa, i due avrebbero adottato e ripetuto un meccanismo collaudato per “svuotare” e far fallire società gravate da ingenti debiti attraverso un sistema di società e movimenti di beni immobili e capitali. A supporto della propria tesi la magistratura ha riportato gli affari e le trattative che i due avevano in corso in tutta Italia. Da quanto si è appreso, farebbero riferimento a loro la Pastore spa di Torino, che detiene il cento per cento del capitale sociale di Euronorm, società di Rovereto con 16 dipendenti che produce serrande, e la Clp di San Nicandro di Bari, che con 36 dipendenti si occupa della realizzazione di carpenterie metalliche, pedane di carico e basculanti. Lo stesso dicasi per la Orceana Group, società di Orzinuovi (Brescia) che detiene una serie di punti vendita nel centro commerciale lombardo, e la Fiorito costruzioni di Rovereto.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto