Banca Monastier e Sile verso l’aggregazione con Bcc Pordenonese

Piccolo non è bello: la Bcc di Monastier e del Sile, ultima per dimensioni tra le banche di credito cooperativo trevigiane, sta studiando la fusione con la Banca di credito cooperativo Pordenonese, per dare vita a un soggetto da oltre 80 mila clienti e 2,6 miliardi di raccolta. Il processo di aggregazione è già in corso e, salvo colpi di scena, sarà abbastanza rapido: l’aggregazione sarà completata entro fine anno.
il piano
È l’ultimo tassello del grande risiko delle banche di credito cooperativo che interessa, e interesserà, le cinque cooperative trevigiane, pochi giorni dopo l’annuncio di Credito Trevigiano (Vedelago) pronto a unirsi alla Cassa rurale di Brendola (Vicenza). Nel caso di Monastier, invece, non c’è ancora nulla di ufficiale. Ma i dipendenti della Bcc MonSile hanno già iniziato a lavorare sul processo che porterà alle “nozze” con Pordenone. Non era un mistero che Monastier stesse cercando un partner con cui condividere la fusione: voci si erano rincorse anche su una possibile partnership con Centromarca Banca, ma alla fine ha prevalso la volontà di guardare fuori provincia, in territori comunque contigui, in questo caso quello pordenonese.
le dimensioni
Nel caso di Vedelago–Brendola le forze sociali hanno manifestato alcune perplessità circa il rischio di spostamento della sede nel Vicentino, con conseguente perdita di centralità dell’istituto trevigiano e dei suoi sportelli. In quel caso si tratta di due istituti equipollenti, mentre fra Monastier e Pordenone l’ago della bilancia pende decisamente verso il Friuli. Banca di credito cooperativo MonSile ha una raccolta di 860 milioni di euro (Pordenone 1,78 miliardi), 6 mila 55 soci (contro gli 11 mila 172 di Pordenone), 40 mila clienti (41 mila la Bcc Pordenonese) e 23 filiali (35 Pordenone). Entrambe le Bcc fanno riferimento al gruppo romano di Iccrea.
il bilancio
L’istituto trevigiano, guidato dal presidente Antonio Zamberlan (mentre Walter Lorenzon è il numero uno della Bcc Pordenonese) ha chiuso il 2018 con un utile netto di 2 milioni 220 mila euro. Il bilancio evidenzia un indice Cet1 del 13,37 per cento, che esprime la solidità dell’istituto di credito, il cui patrimonio netto contabile vale 74 milioni di euro, mentre i fondi propri sono pari a 87,8 milioni. —
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